Re: Përçartje
Lui mi guarda e sorride...-Un caffè signorina e poi
fissa le mie mani mentre segnano sul biglietto
l'ordinazione come se li fossero le prime piantagioni
di caffè.
Il pavimento è di un grigio brillante, a volte mi
specchio, mi piace molto guardarmi quando ho i
coltelli nelle mani e i cassetti come bocche aperte
aspettano migliaia di km lontano.Cammino piano e cerco
di osservare ogni ombra nel mio sguardo anche se
cercare le ombre in un pavimento grigio è come correre
dietro alle lucciole in una giornata di sole.Il campo
è deserto, triste come tutti i campi grigi ma non ho
tempo di fermarmi ad accarezzare i fili d'erba
bruciati.Vedo le faccie dei soldati che marciano e mi
scherniscono, stringo i coltelli, i denti e cerco di
farmi avanti.E'una strana guerra, non si capisce bene
nè il ruolo dei comandanti, nè i posizioni...mi sforzo
a ricordare i discorsi trionfanti, gli applausi, le
idee cavalcate ardentemente, la promessa, ma è come se
un vento furioso abbia cancellato tutto.
Odore di fumo, in lontananza qualcuno si muove, che
strana guerra penso-i nemici li vedo incasinati in
colori indecifrabili, faccie sorridenti, costanti,
sento l'ansia che comincia a salire per i piedi
masticandomi lentamente...ma chi se ne frega dei
particolari, alla fine è una guerra come tutte le
altre, si combatte e al diavolo gli ideali e il
trionfo e avazo nei miei passi guardando solo
davanti.Immprovisamente sento una mano che mi afferra
per il braccio...il cuore trema...brividi, nessuno che
mi copre alle spalle allora?I battiti eccheggiano, mi
fermo, raccolgo le poche forze rimaste in una
impertubabilità liquida e mi giro...Lui sorride
"Signorina si ricorda del mio caffè?!
Cerco di non abbandonarmi, nelle mani i coltelli
tagliano, oh mio Dio -penso e lo guardo, ma che razza
di uniforme è, e perche sta seduto poi, perche non
combatte?E le armi,a che esercito deve appartenere?
"Era un caffè amaro signorina, fra poco devo prendere
un treno ed ecco ho fretta,devo sperare ancora?
I coltelli fanno male, li butto nel primo cassetto che
trovo e mi avvicino al bancone lasciando cadere giù il
resipro con un disprezzo pietoso..Un caffè lungo-dico
al barista e rimango a guardare nell'aria il suono
sordo della mia vocce che non conosco.
Nelle mani l'amarezza del zucchero che non verrà
accarezzata.Le bustine di zucchero hanno 4 colori , ma
a che servono lui lo vuole nero..come il campo di una
guerra in attesa.Dietro i vetri bussa l'inverno
freddo.."Il caffè è pronto, ma che cosè oggi, dormono
tutti? " Ah si, grazie scusami.La tazza è calda, di un
caldo fatto di brividi, qualcuno chiede "Signorina
siamo in sei, c'è posto"?
Non si salva nessuno-penso, vogliono tutti combattere,
se solo lo sapessero che non c'è niente da vincere.
Mentre li do il caffè sento le sue mani..calde,
sicure, sorrido, lui non mi guarda più ,dietro i vetri
sbatte stanco l'inverno,cerco di respirare , nel cuore
un strano dolore si ribella..forse mi hanno già
uccisa, forse tutto questo neanche esiste,le voci
diventano sempre più lontane.."Viola ti cercano"
Ma che cosè , cosa volete, sento la testa che sta per
scoppiare, devo uscire fuori penso, un'attimo solo un
po.
Mi fermo davanti ai vetri chiudento gli occhi, i
respiri scendono giù bambini spaventati...e pensare
che i miei sogni non possono neanche sfiorarti, è
inutile-tremo-tutto questo è inutile, tutta questa
battaglia di fantasmi per un po di luce..le bustine di
zucchero hanno 4 colori, e se mi chiede perche glielo
metto rosa?..Sento già la risposta, come i sogni di un
pomeriggio che profuma di primavera, mi sembra di
vedere i fiori, quei dolci petali..oh e se decido
azzurro..oh azzurro come il cielo azzuro addormentato
sul mare e gli ombrelli chiusi sulla spiaggia
taciturni e meravigliati da..e giallo, perche
giallo?..ah si, come i sorrisi girasole della gente in
cerca di bricciole e raggi, per carezze di porpora.Ma
perche non riesco ad avvolgermi dalla tua immagine
traballante, perche questo inverno si ferma sempre
nella mia stazione..i treni sbuffano dal freddo,
fermi..se solo lo sapessi quanto mi manchi..e verdi?
Ah verdi come le speranze di quella sera che mi sono
addormentata persa nei tuoi respiri.Sento il mio nome
nelle nebbie"Insomma XXXXX ti cercano, che fai li..
-Prendo il caffè!
-Ma no, XXXXX non è tuo quello, te lo faccio dopo...la
pazienza del barista si trascina faticosamente sulla
bustina verde che si perde fra gli altri colori..
"Aspetta , ecco, questo è tuo"..
E' inutile-penso-l'ho perso ormai e sento che l'anima
si ferma in urli che affogano nel'amarezza di quel
caffè raffredato..rimasto li, anni di luce lontano.
copyrighter /pf/images/graemlins/smile.gif