Re: Shqiptaret ne Itali.
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Cittadinanza: la proposta di riforma
Ecco cosa prevede il testo base approvato ieri dalla Commissione Affari Costituzionali. Novità per i bambini stranieri nati in Italia, le naturalizzazioni e i matrimoni misti
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Cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia, tempi più brevi per le naturalizzazioni e un giro di vite sull'acquisto della cittadinanza per matrimonio. Intorno a questi tre punti ruota il testo base per la riforma della cittadinanza approvato ieri dalla Commissione affari costituzionali della Camera.
Il primo articolo prevede l'acquisto automatico della cittadinanza italiana per chi nasce nel nostro Paese da genitori stranieri che vi risiedono "legalmente e continuativamente" da almeno otto anni, o che da almeno due anni sono titolari di carta di soggiorno (che può essere richiesta dopo sei anni di residenza regolare). Per la legge in vigore, i bambini nati in Italia da genitori stranieri possono chiedere la cittadinanza dopo avere compiuto 18 anni, e solo entro un anno da questa data, a condizione che dalla nascita abbiamo risieduto "legalmente" e "senza interruzioni" in Italia.
Altre modifiche riguardano l'acquisto della cittadinanza per matrimonio. Il secondo articolo del testo approvato ieri prevede che il coniuge straniero diventi italiano dopo due anni di residenza legale nel nostro Paese, oppure dopo tre anni dal matrimonio, a patto che questo sia ancora in piedi quando viene emesso il decreto di cittadinanza (in media dopo due anni dalla richiesta). È giro di vite rispetto alla legge in vigore, a quanto pare studiato per contrastare il fenomeno dei matrimoni di comodo con i cittadini italiani. Oggi l'acquisto della cittadinanza per matrimonio scatta dopo sei mesi di residenza legale in Italia, o dopo tre anni dal matrimonio se questo è ancora in piedi al momento della richiesta.
Il terzo e ultimo articolo del testo accorcia da dieci (legge attuale) a otto anni il periodo di residenza legale nel nostro Paese indispensabile per lo straniero che chiede la cittadinanza. Bisognerà però avere un reddito sufficiente al proprio sostentamento (almeno il doppio dell'importo annuo dell'assegno sociale) , e non aver usufruito di sussidi pubblici per il sostentamento nei tre anni precedenti la richiesta. Infine, come già succede in altri paesi europei, chi chiede le cittadina dovrà dimostrare di "conoscere in maniera adeguata la lingua e la cultura italiane".
Leggi:
Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, in materia di cittadinanza TESTO UNIFICATO ELABORATO DAL COMITATO RISTRETTO ADOTTATO COME TESTO BASE (file .doc)
(14 aprile 2005)
Elvio Pasca