Papa po vdes!

Papa po vdes!

mua akoma sme besohet, ndoshta sepse eshte 1 prill... :eek:

Komentet tuaj mbi rolin e tij ne politiken e 27 viteve te fundit ne bote si dhe mbi personin qe do e zevendesoje.

:wave:
 

leonora

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Re: Papa po vdes!

Se pari shpreh ngushellimet e mija tegjith atyre qe jan ndjer sa do pak te lenum ne zemer nga kjo humje e nje njeriu kaq te madhe e me kaq domethanje per popullin (pamvarsisht besimit apo pozites se tyre)!!
 

leonora

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Re: Papa po vdes!

Fillimisht postuar nga Ceasar:
[qb] A E DINI QE PAPA I ARDHSHEM DO TE JETE ZEZAK????????????? [/qb]
Me sa kam nigju dhe une do jet nje pap me ngjyre dhe eshte papa i parafunit qe do te jete.

Une kisha me shtu vetem nje gja qe dita e djeshme dat 02,04,2005 ka ken nje dit teper e vecante ku ati yne mori ne shpin e ti nje BABE te mire per popullin e vet dhe nje njeri qe deshmoj gjithmone pace e qe jeten e ti e ka m'bylle duke than fjalen e fundit AMEN .
 

S6T6N6

Forumium maestatis
Re: Papa po vdes!

Possibili candidati alla successione di Giovanni Paolo II

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CITTA' DEL VATICANO (Reuters) - Seguono i profili di alcuni cardinali considerati tra i possibili successori di Giovanni Paolo II, capo spirituale di circa un miliardo di cattolici nel mondo, deceduto questa sera alle 21,37 nel suo appartamento privato in Vaticano.


FRANCIS ARINZE, NIGERIANO, 1/11/1932


Francis Arinze, a capo del Concilio pontificio per il dialogo interreligioso, è l'uomo di punta in Vaticano per le relazioni con l'Islam, un elemento chiave che dovranno tenere in considerazione i cardinali chiamati a nominare il nuovo Pontefice.


Papa Giovanni Paolo II lo ha chiamato a Roma nel 1984 per guidare il dipartimento che gestisce i rapporti con le religioni non cristiane, eccetto quella ebraica. L'anno dopo, appena 52enne, è stato promosso cardinale, cosa che ha fatto di lui uno degli africani più in alto nella gerarchia ecclesiastica.


Una carriera lampo, quella di Arinze: era stato nominato vescovo all'età di 32 anni, solo sette anni prima era diventato prete. Per cinque anni, prima di essere chiamato a Roma, aveva presieduto la Conferenza dei vescovi nigeriani


I suoi assistenti lo dipingono come un uomo molto spirituale: lo si può vedere spesso mentre passeggia verso il suo ufficio in Vaticano sgranando il rosario e pregando. Sempre con il sorriso sulle labbra.


Conservatore in teologia, ha lavorato come consulente per la Congregazione della Dottrina della Fede, il dipartimento del Vaticano che sorveglia l'integrità della dottrina.


Nato in una famiglia animista nel villaggio di Eziowelle, non è stato battezzato sino all'età di nove anni, quando si è convertito al cattolicesimo.


Da adolescente è stato grandemente influenzato da uno dei primi preti nativi nigeriani, padre Cyprian Michael Tansi.


"Anche la nostra religione tradizionale crede in un solo Dio, non in due o tre. Ed è un buon Dio", ha spiegato Arinze parlando una volta della sua conversione. "Ma è un Dio distante dagli uomini, a cui i fedeli devono presentare sacrifici. Nella cristianità, invece, Dio è molti vicino agli uomini ... il cristianesimo mi appare come maggiormente gioioso".


JORGE MARIO BERGOGLIO,ARGENTINO, NATO IL 17/12/1936


L'arcivescovo di Buenos Aires è noto per la sua umiltà. Vive in un semplice appartamento invece che nella sua lussuosa residenza ufficiale e circola in città in bus.


Bergoglio vuole un approccio tradizionale e spirituale al suo ruolo. A giocare contro di lui il fatto che appartiene all'ordine dei gesuiti, che non ha mai prodotti un papa perché si suppone che i suoi membri evitino gli onori della Chiesa e servano il Papa stesso.


DARIO CASTRILLON HOYOS, COLOMBIANO CON BASE IN VATICANO, 4/7/29


Il cardinale Castrillon Hoyos è uno dei candidati principali dell'America Latina al soglio pontificio vista la sua età e la sua ampia esperienza.


Ha lavorato in diverse diocesi nella nativa Colombia e tra il 1980 e il 1990 è stato segretario e poi presidente dell'influente Celam, la conferenza che raggruppa i vescovi latinoamericani.


Ha giocato un ruolo fondamentale nel far uscire la Chiesa latinoamericana dalla Teologia della liberazione in uno dei periodi più violenti e difficili della sua storia. E per ringraziarlo, Papa Giovanni Paolo II lo ha chiamato a Roma nel '96 per metterlo alla guida della Congregazione del clero, che ha a che fare con i preti di tutto il mondo.


E' considerato un uomo intelligente, molto spirituale ed estremamente leale nei confronti del Papa.


Guidando il suo dipartimento in Vaticano, ha enfatizzato il fatto che i preti debbano sempre tenere a mente la fede in Cristo e non svolgere solo un ruolo sociale.


Con il suo aspetto giovanile e la sua ciocca di capelli bianchi, Castrillon Hoyos ha spesso usato la sua posizione di influenza in Vaticano per attirare l'attenzione sui problemi dell'America Latina.


GODFRIED DANNEELS, BELGA, NATO IL 4/6/1933


Danneels, arcivescovo di Bruxelles, è un dotato predicatore considerato il candidato maggiormente liberale al pontificato. Ha avuto un ruolo fondamentale nel ravvivare la fede cattolica nelle città europee.


Ha creato scompiglio spingendo il Vaticano a permettere alle donne di occupare posti importanti come quelli presi normalmente dai cardinali, dicendo che il preservativo potrebbe essere usato nella lotta all'Aids e sostentendo che l'Islam in Europa si deve riformare con l'intento di integrarsi. Vuole anche che i vescovi locali abbiano più influenza nella gestione della Chiesa.


Danneels, uomo gioviale che concede interviste in olandese, così come in inglese, francese e tialiano, è stato importante per i sinodi vaticani nell'ultimo decennio.


DIONIGI TETTAMANZI, ITALIANO, 14/3/34


Se eletto, il cardinale-arcivescovo di Milano sarà probabilmente uno dei papi più bassi della storia. Ma nonostante la sua statura, Tettamanzi è in cima alla lista dei candidati italiani alla successione di Giovanni Paolo II.


Intellettuale, ex rettore di seminario e prolifico scrittore -- è stato il ghost-writer di molte encicliche di Giovanni Paolo II --, il "piccolo lombardo" ha molti amici e pochi nemici.


Nato a Renate, vicino Milano, nel 1934, è entrato in seminario ad appena undici anni, conquistandosi subito la fama di topo di biblioteca. I suoi amici lo ricordano sempre chino sulla scrivania o intento nella preghiera in cappella, rifiutare gli inviti a prendersi una pausa magari sul campo di calcio della scuola.


Ordinato prete nel '57 dall'allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini -- poi Papa Paolo VI --, è stato sempre un conservatore. Tra le sue battaglie accanto a Giovanni Paolo II quella, ad esempio, contro l'uso dei contraccettivi.


La sua carriera, pur essendo un prolifico scrittore sui fatti della Chiesa, è rimasta bloccata sino a quando un suo stretto amico e ammiratore, Monsignor Giovanni Battista Re, è divenuto un uomo potente in Vaticano.


Nel 1989 prese le distanze dalla petizione, firmata da 63 teologi, che criticava Giovanni Paolo II per il suo metodo "centralista" nell'amministrazione della Chiesa. Il Vaticano, grato, prese nota e lo nominò quello stesso anno arcivescovo di Ancona.


Dopo due anni nella città marchigiana, fu chiamato a Roma come segretario della potente conferenza dei vescovi italiani.


Nel 1995 il suo amico in Vaticano, il cardinale Re, mise ancora una buona parola per lui che fu nominato arcivescovo di Genova e, tre anni più tardi, cardinale.


Nel 1999 mostrò nuovamente le sue posizioni conservatrici respingendo la proposta del suo predecessore a Milano, il cardinale Carlo Maria Martini, per un terzo Concilio Vaticano. Le alte sfere vaticane nuovamente presero nota.


Fu all'incirca nello stesso periodo che la stella di Martini -- il candidato dei liberali per la successione a Giovanni Paolo II -- cominciò ad appannarsi e quella di Tettamanzi a illuminarsi.


Nel 2002 Giovanni Paolo II sorprese molti accettando le dimissioni di Martini e spostando Tettamanzi da Genova a Milano, una delle arcidiocesi più grandi del mondo.


Nonostante sia Martini che Tettamanzi siano sotto gli 80 anni, se i cardinali decideranno di riportare il papato in mani italiane dopo la "parentesi polacca", il "piccolo lombardo" avrebbe molte chance.


ANGELO SODANO, SEGRETARIO DI STATO, ITALIAN0, 23/11/27


Come segretario di Stato, massima carica diplomatica in Vaticano, il cardinale Angelo Sodano è il numero due -- secondo solo al Papa -- nella gerarchia ecclesiastica della Chiesa cattolica.


Sodano ha fatto il suo ingresso nella diplomazia vaticana in Cile, dove è stato rappresentante del Papa per oltre dieci anni. E' poi stato richiamato a Roma nel 1988 e due anni dopo ha rimpiazzato il cardinale Agostino Casaroli come segretario di Stato.


Teologo conservatore, Sodano, se eletto, rimarrebbe sulla scia di Giovanni Paolo II contro controllo artificiale delle nascite e matrimonio per i preti.


Come ambasciatore in Cile, gestì la difficile situazione della dittatura militare di Augusto Pinochet, attirando su di sé l'attenzione di Giovanni Paolo II, ma anche quella di molti cattolici progressisti, critici sulla sua attività.


I suo detrattori lo considerano un arido burocrate con scarso senso dell'umorismo.


Con l'aggravarsi delle condizioni di salute del Papa, è chiaro che Sodano ha consolidato il suo potere nella burocrazia vaticana e che avrà una certa influenza nella scelta del nuovo Pontefice.


L'influenza di Sodano sul Papa è stata evidente, il 21 febbraio 2003, nella scelta del Pontefice di eleggere nuovi cardinali, molti dei quali burocrati vicini al segretario di Stato.


Secondo di sei figli, nato in Piemonte da una famiglia contadina, Sodano è stato ordinato prete nel 1950 e ha preso servizio nella diplomazia vaticana nel '61.


Il punto debole di una sua candidatura al soglio pontificio è che non ha mai avuto esperienza nell'amministrazione di una diocesi.


CARLO MARIA MARTINI, ITALIANO, 15/02/27


Anche se le sue chance di diventare Papa si sono drasticamente ridotte dopo le sue dimissioni da arcivescovo di Milano, Carlo Maria Martini rimane ancora il favorito di molti progressisti per la successione di Giovanni Paolo II.


Martini, che diverrebbe il primo Papa gesuita nella storia, è considerato un pacificatore, un mediatore ed un abile organizzatore, ma è anche noto per essere contrastato dai conservatori nella Chiesa.


Essi temono infatti che se Martini divenisse Papa, potrebbe essere tentato di indire un Terzo Concilio Vaticano i cui risultati potrebbero riservare molte sorprese.


Scrittore prolifico, Martini ha prodotto circa 50 libri e dozzine di lettere pastorali, molte delle quali su scottanti tematiche sociali come la povertà, il razzismo e la corruzione politica.


Colto linguista, Martini parla diverse lingue e ha un forte senso della comunicazione, cogliendo in pieno l'importanza dei media.


Da quando si è dimesso dalla diocesi milanese, ha passato gran parte del suo tempo a Gerusalemme, tornando al suo primo amore -- gli studi biblici.


Durante la sua lunga carriera ecclesiastica, è stato rettore di due importanti università cattoliche romane che hanno prodotto papi in passato -- l'Istituto biblico pontificio e l'Università pontificia gregoriana.


Parlando di lui, uno studente ha ricordato come Martini fosse talmente alla mano durante i suoi anni universitari che qualche volta andava a fare lezione in pantofole.


Sostenitore di un "pluralismo salutare" nella Chiesa, Martini disse una volta nel corso di un'intervista che questioni scottanti come il controllo delle nascite e il sacerdozio femminile potrebbero essere viste in una luce diversa in futuro.


Ha anche detto, in un'altra occasione, che la Chiesa non può essere neutrale in politica. "Non mi piace la parola neutrale. E' importante che i cristiani sappiano scegliere".


Nel 2000, dopo che un documento vaticano rigettò il concetto secondo cui le altre religioni sono equivalenti a quella cattolica romana, prese le distanze da tale affermazione.


Nato da una famiglia dell'alta borghesia dell'Italia del Nord, entrò dai gesuiti a 17 anni e 8 anni dopo fu ordinato prete.


CLAUDIO HUMMES, BRASILIANO, 8/8/34


Il cardinale Claudio Hummes, arcivescovo di San Paolo, poteva essere considerato una volta un prete rivoluzionario. Ora è visto come un moderato e rispetto ai suoi anni ribelli forse addirittura un conservatore.


Durante gli anni 70 si era distinto per essere un progressista avanzato. Era vescovo della diocesi di Santo Andre, dove si oppose al regime militare supportando gli scioperi dei lavoratori. Permetteva ai leader sindacali di parlare durante le sue messe e quando gli imprenditori gli chiedevano di mediare durante un negoziato si rifiutava affermando che la Chiesa doveva prendere le parti dei lavoratori.


Quando divenne arcivescovo di San Paolo, la più grande arcidiocesi cattolica del mondo, trovò una eredità difficile da eguagliare.


Il suo predecessore, il cardinale Paulo Evaristo Arns, era uno strenuo difensore dei diritti umani che non si lasciava intimorire dalla dittatura militare -- che durò in Brasile dal 1964 al 1985 -- né dal Vaticano stesso.


Il Papa scelse Hummes perché, pur volendo qualcuno che stesse dalla parte dei poveri, desiderava per quell'incarico anche qualcuno che restaurasse princìpi teologici moderati in Brasile, uno dei Paesi simbolo della "Teologia della liberazione" in America Latina -- un credo che associava i valori cattolici alla lotta di classe e alla critica sociale marxista.


Quando fu scelto per guidare la diocesi di San Paolo, Hummes, francescano come il suo predecessore, chiese alla sua gente di riceverlo "senza nessun tipo di pregiudizio" perché intendeva essere il vescovo di tutti e rifiutava qualunque etichetta che fosse di conservatore o di progressista.


Come Arns prima di lui, Hummes affermò che la sua più grande sfida era quella di combattere l'immensa povertà del Paese. Andando avanti con gli anni, cambiò il suo approccio divenendo più conservatore e giustificando il mutamento definendosi meno politico e più spirituale.


Hummes ha detto più volte che è difficile tenere le due sfere separate. Ha criticato le politiche del governo che secondo lui hanno aumentato la disoccupazione ma ha difeso la proprietà privata prendendo le distanze dal Movimento dei senza terra, che incoraggia i contadini a occupare i terreni incolti.


Primo di 14 figli, Hummes è nato l'8 agosto 1934 da genitori tedeschi. E' divenuto prete nel '58 e vescovo nel '75. Si è laureato in Filosofia a Roma e specializzato in Ecumenismo in Svizzera.


OSCAR ANDRES RODRIGUEZ MARADIAGA, HONDUREGNO, 29/12/42


Andres Rodriquez Maradiaga di Tegucigalpa, Honduras, è uno dei cardinali più giovani che parteciperà al conclave che eleggerà il nuovo pontefice. Mentre la giovane età è una carta vincente quando si cerca lavoro, può diventare un handicap quando si corre per diventare Papa.


Visto che in genere i Papi restano tali sino alla loro morte, non tutti sono d'accordo ad assegnare l'incarico a qualcuno che potrebbe detenerlo per 30 anni o più salute permettendo.


Comunque, se i cardinali nel conclave decidessero altrimenti, come fecero nel '78 chiamando sul soglio pontificio Giovanni Paolo II allora 58enne, Rodriquez Maradiaga avrebbe molti punti a suo favore.


Parla molte lingue oltre alla sua, lo spagnolo. Tra queste: inglese, italiano, francese, portoghese e tedesco. Difensore dei poveri, Maradiaga crede che la vera soluzione dei problemi dell'America Latina e di tutti i Paesi in via di sviluppo sia la giustizia sociale.


"La giustizia dovrà essere al top dell'agenda del 21° secolo in America Latina", ha detto ai giornalisti nel 2001, quando fu nominato cardinale. "Troppe volte la giustizia esiste solo per i ricchi".


Maradiaga ha accusato molti latinoamericani di essere entrati in politica solo per arricchirsi. La sua fama in Honduras è tale che il presidente del Paese gli ha chiesto di presiedere una commissione che potrebbe decidere l'abolizione della polizia segreta.


E la sua estroversione non si è limitata ai problemi del suo Paese. In una visita a Roma nel maggio 2002 si guadagnò l'attenzione dei media affermando che a suo avviso Giovanni Paolo II avrebbe dovuto dimettersi piuttosto che rimanere Papa se i suoi problemi di salute gli avessero impedito di guidare al meglio la Chiesa. Un commento già fatto da alti cardinali in passato, ma inusuale per uno appena nominato.


Ha lavorato come insegnante negli anni 60 prima di essere ordinato prete nel 1970 in Germania. Nel '95 è stato eletto, con un mandato di 5 anni, presidente della Celam, la Conferenza dei vescovi latinoamericani.


JEAN-MARIE LUSTIGER, FRANCESE, 17/9/1926


Il cardinale Jean-Marie Lustiger è per Parigi ciò che Giovanni Paolo II è per l'intera chiesa cattolica: un leader che incanta molti e non piace a molti altri.


Ebreo nato da genitori polacchi, originariamente il suo nome era Aronne. Si è convertito al cristianesimo appena adolescente, poco prima che la madre fosse deportata ad Auschwitz dove morì.


Lustiger è stato arcivescovo di Parigi -- e stretto consigliere del Papa -- dal 1981. E' stato descritto come in parte mistico e in parte uno showman.


Ha una forte personalità e mentre i suoi ammiratori lo considerano affascinante, i suoi detrattori lo dipingono come affettato e provocatorio. Egli stesso si è definito "una provocazione vivente".


La forza di Lustiger è nella sua preparazione. In un'intervista realizzata da un giornalista francese, poi divenuta un best-seller dal titolo "La scelta di Dio", ha risposto a domande che spaziavano dalla geopolitica alla religione in un modo in cui pochi cardinali avrebbero fatto.


Strenuo sostenitore degli insegnamenti della Chiesa tradizionale, come Giovanni Paolo II d'altro canto, Lustiger non disdegna per questo il dialogo con agnostici e atei. Alcuni, anzi, dicono che sia più popolare fra i non credenti che fra i credenti.


L'estroverso cardinale non è estraneo alle controversie. La sua semplice dichiarazioni "Sono un ebreo" infastidisce allo stesso tempo tanto i cattolici quanto gli ebrei stessi.


Lui, ad ogni modo, non ha mai nascosto il suo essere ebreo. Quando i terroristi uccisero quattro persone con una bomba fuori dalla sinagoga di Parigi nel 1980, invitò i cristiani a manifestare supporto nei confronti degli ebrei, dicendo che Cristo stesso era un ebreo.


I suo detrattori lo accusano di essere troppo convinto e determinato nelle sue scelte. Per esempio, ha fatto aprire a Parigi un nuovo seminario proprio accanto ad un altro che secondo lui non faceva bene il suo lavoro.


Ma è difficile criticarlo, soprattutto davanti ai suoi grandi successi, come la Giornata mondiale della gioventù da lui organizzata a Parigi nel '97.


C'è anche chi dice che molti ne parlano male solo perché lui gode del favore del Papa.


Mentre può vantare l'esperienza di aver guidato una grande dicesi, il suo punto debole è la mancanza di pratica nella burocrazia vaticana, un fatto che potrebbe diminuire le sue chance di salire al soglio pontificio.


NICOLAS DE JESUS LOPEZ RODRIGUEZ, DOMENICANO, 31/10/36


Il cardinale Nicolas de Jesus Lopez Rodriguez è emerso come uno dei maggiori protagonisti della Chiesa in America Latina da quando è stato nominato arcivescovo di Santo Domingo nel 1981 a 45 anni, relativamente giovane.


Nel 1992, un anno dopo essere divenuto cardinale, ha organizzato una grossa riunione di vescovi provenienti dal Nord e dal Sudamerica per celebrare il 500° anniversario dello sbarco di Cristoforo Colombo nel continente americano.


Nello stesso anno tentarono di coinvolgerlo in una campagna per le elezioni presidenziali a Santo Domingo. I comunisti domenicani, uno dei Paesi più poveri dell'America Latina, avevano chiesto alla Chiesa cattolica di cooperare nella lotta contro l'ingiustizia.


Lopez Rodriguez rispose che l'ideologia comunista è basata sulla lotta di classe e che per questo non può conciliarsi con gli insegnamenti cattolici.


Ex presidente della commissione vescovile domenicana per la pace e la giustizia, ha voluto la nascita di un centro per l'aiuto legale ad immigranti haitiani e contadini domenicani.


E' considerato un conservatore e uno strenuo oppositore della Teologia della liberazione.


FRANCIS EUGENE GEORGE, STATUNITENSE, 16/1/37


Il cardinale Francis George è considerato il solo americano ad avere qualche possibilità, seppure piuttosto remota, di diventare Papa.


Arcivescovo di Chicago dal '97, guida una delle diocesi più difficili degli Stati Uniti, una diocesi vasta e diversificata frutto di un mix etico, sociale e culturale, ad un tempo sede di spinte liberali e roccaforte del conservatorismo.


George, nato a Chicago nel 1937, ha riscosso un certo successo per aver gestito la diocesi con mano ferma. Dottore in teologia e filosofia, ha tentato di trovare una via di mezzo tra liberalismo e conservatorismo, spingendosi però più verso quest'ultimo.


"Il cattolicesimo liberale ha esaurito il suo progetto", ha detto in un discorso tenuto dopo la sua nomina a cardinale nel 1998.


Ma la sua risposta non è stata la sterile riproposizione dei valori tradizionali. "La risposta è un cattolicesimo semplice, in tutta la sua pienezza e profondità, una fede capace di distinguere se stessa dalle altre culture ma capace di dialogare con esse, una fede gioiosa per tutti i doni che Cristo vuole darci e aperta a tutto il mondo per salvare il quale Cristo è morto in croce".


Molti ritengono che le possibilità di un americano di diventare Papa siano davvero remote, perché sarebbe troppo per l'unica superpotenza rimasta al mondo aggiudicarsi anche il papato.


Ma George ha varie cose che giocano a suo favore. Quelli che lo conoscono sanno che è un uomo semplice e altruista. Ha sofferto di polio da bambino e per questo zoppica. Non dà certo l'impressione dell'uomo di potere.


Altro suo grosso vantaggio e che ha vissuto lungamente a Roma -- dal '74 all'86 come vicario generale dell'ordine degli Oblati di Maria Immacolata. Parla bene l'italiano e conosce il lavoro in Vaticano dall'interno.


CHRISTOPH SCHOENBORN, AUSTRIACO, 22/1/45


Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, ha molti assi nella manica per adire al soglio pontificio -- esclusa la sua giovane età.


E' considerato un uomo di grandi capacità intellettuali, un linguista, un buon comunicatore, un fine teologo, un esperto di filosofia e psicologia, ed un uomo profondamente religioso.


Ma nessuno sembra volere un Papa che possa rimanere alla guida della Chiesa per i prossimi trent'anni o forse più.


Come molti altri candidati al papato, le sue possibilità di divenire Papa sono aumentate quando Giovanni Paolo II lo ha chiamato in Vaticano a leggere sermoni nel ritiro annuale di Lenten.


Schoenborn proviene da una famiglia benestante e coloro che lo conoscono dicono che abbia un senso innato di "noblesse oblige". Si trova a suo agio con un contadino come con un principe, dicono.


Appartenente all'ordine domenicano, è un conservatore. Ha collaborato alla scrittura della nuova versione del Catechismo universale della Chiesa cattolica.


Gli piace ascoltare le persone ma pretende che coloro che lavorano con lui rispettino le regole.


Ha preso servizio come arcivescovo di Vienna in un momento critico -- con il suo predecessore cardinale Hand Hermann Groer coinvolto in uno scandalo per abusi sessuali e un crescente movimento popolare per la riforma.


GIOVANNI BATTISTA RE, ITALIANO CON BASE IN VATICANO, 30/1/34


Giovanni Battista Re conosce il lavoro interno del Vaticano meglio di chiunque altro. E questo potrebbe aiutarlo o svantaggiarlo durante il conclave per l'elezione del nuovo Papa.


I cardinali potrebbero volere un Pontefice burocrate che stia a casa a badare agli affari, dopo un globe-trotter come Giovanni Paolo II. E se è così, Re è l'uomo fatto apposta per loro.


Lavora nella burocrazia vaticana dal '79, anno successivo all'elezione al soglio pontificio di Giovanni Paolo II. E da allora ha avuto posizioni chiave nel Segretariato di Stato, finendo la sua carriera nel 2000 dopo aver servito per undici anni come segretario di Stato.


E' considerato un ultra-lealista che è riuscito a risolvere molti problemi amministrativi per il Papa, che lo ha ringraziato nel 2000 nominandolo capo della Congregazione dei vescovi, il potente dipartimento che decide la carriera futura degli ecclesiastici e per questo è chiamata "l'industria dei vescovi".


Figlio di un carpentiere settentrionale, è uno stacanovista che lavora come minimo sedici ore al giorno.


I media italiani lo considerano uno dei favoriti per succedere a Giovanni Paolo II, ma le sue chance sono fiaccate dalla sua totale inesperienza in diocesi al di fuori di quella romana.


E' entrato nella diplomazia vaticana nel '63 come giovane prete ed ha lavorato alle ambasciate di Panama e Iran prima di entrare nel '71 al Segretariato di Stato.
 

gentilushi

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Re: Papa po vdes!

une do te votoja per zezakun /pf/images/graemlins/laugh.gif

Ketu ne Poloni shume veta thone qe mund te plase lufta :shrug:
 

MLK

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Re: Papa po vdes!

s6t6n po na e ben me detyrim ye mesojme italishten tani! Mire italianet qe kujtojne se jemi te detyruar te flasim gjuhen e tyre si me e pas gjuhen e nones po dhe njeri tjetrit do tja imponojme italishten ne!
Kur jane 3 rrjeshta shkon po jo tete faqe se ne kemi fjalen tone shqipe.....
 

bob

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Re: Papa po vdes!

FALEMINDERIT PER GJITHCKA BERE!
I PERJETSHEM QOFTE MESAZHI YT!
 

^^MIA^^

Forumium maestatis
Re: Papa po vdes!

I perjetshem qofte kujtimi i Tij!
Kur mora vesh lajmin e vdekjes se Papes me ka ardhur kaq shume keq.kanalet italiane transmetonin gjithe kohen rubrika speciale vetem per Te.Ne nje moment e pashe kur po i fliste rinise dhe fshinte lotet nga mallengjimi,me erdhi per te qare sepse sado i moshuar te jesh ,ske te drejte te vdesesh,por kjo eshte jeta.Figura e tij ne mua kishte shume rendesi.Per mua ishte shenjtor dhe une ashtu dua ta shoh,nese dua ti lutem ne jete ndonjehere Zotit ,do ti lutem te me ndihmoje nepermjet shenjtorit te tij papes.Me vjen keq qe ketu shume shkruajne me humor dhe budalliqe,nderkohe qe ajo humbje ishte vertete shume e madhe.Humbi bashke me jeten e tij ,paqja dhe liria e fese ne jeten e perditshme.Perseri,I perjtshem qofte kujtimi i tij.

Ps. Ju lutem ,mos e bastardoni kete teme!
 

S6T6N6

Forumium maestatis
Re: Papa po vdes!

Fillimisht postuar nga MLK:
[qb] s6t6n po na e ben me detyrim ye mesojme italishten tani! Mire italianet qe kujtojne se jemi te detyruar te flasim gjuhen e tyre si me e pas gjuhen e nones po dhe njeri tjetrit do tja imponojme italishten ne!
Kur jane 3 rrjeshta shkon po jo tete faqe se ne kemi fjalen tone shqipe..... [/qb]
edhe papa e mesoi italishten per te njejtat arsye /pf/images/graemlins/laugh.gif
 

S6T6N6

Forumium maestatis
Re: Papa po vdes!

faktikisht ato postimet ishn te nevojshme per momentin dhe nuk kisha kohe fizike ti perktheja sepse menjehere dilte lajmi i ri qe rezonte te meparshmin :shrug:
 

peson

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Re: Papa po vdes!

Vatikani cakton datën e ceremonisë së varrimit të papa Vojtilës. Gati 200 liderë nga vende të ndryshme të botës do të marrin pjesë

Funerali i papës, të premten


Shekulli

Papa Gjon Pali i II do të varroset në Bazilikën e Shën Pjetrit dhe jo në Poloni. Mijëra njerëz i bëjnë homazhe
Vatikani caktoi të premten, pra datën 8 prill, për ceremoninë e varrimit të papa Gjon Palit të II. Gjithashtu, kardinalët konfirmuan më në fund se papa do të varroset në Bazilikën e Shën Pjetrit, duke ruajtur kështu traditën, pavarësisht se qarkullonin zëra se papa mund të varrosej në vendin e tij të lindjes, në Poloni. Funerali pritet të tërheqë gati dy milionë veta, mes të cilëve edhe 200 liderë shtetesh dhe krerë fetarë. Vatikani nuk bëri të ditur se deri ditën e varrimit do të ketë një mbledhje të kardinalëve për të zgjedhur papën e ri. Një gjë e tillë do të ndodhë të paktën 15 ditë pas vdekjes së papës, që i bie data 17 prill. Megjithatë, kjo nuk pengon kardinalët që të diskutojnë mes tyre për liderin e mundshëm të Selisë së Shenjtë. Ndërkohë, trupi i papa Gjon Palit dje është shfaqur në publik në mes të Bazilikës, në mënyrë që njerëzit e thjeshtë t’i bënin homazhe. Rreth e qark vendit ku u vendos trupi i tij u vunë pengesa për të ndalur turmën, aq të etur për të parë nga afër dhe për herë të fundit idhullin e tyre. “Është një shenjë se ai ishte njeri i Zotit, kur sheh njerëz nga fe, raca dhe vende të ndryshme që kanë ardhur ta shohin”,- tha prifti italian Carmine Pellegrino, cituar nga AFP-ja. Sipas zyrtarit të Vatikanit, Navarro-Valls, Bazilika do të qëndrojë e hapur praktikisht gjithë ditën dhe natën deri në ditën e funeralit. Do të mbyllet vetëm pak orë gjatë natës për ta pastruar.
Bota në zi
Në Azi, flamujt ishin ulur në gjysmë shtizë që nga India hindu deri në Autstrali, dhe që nga Tajlanda budiste te Filipinet katolike. Në vendin e tij të lindjes, në Poloni, dhe në të gjithë Evropën, në Lindjen e Mesme, Afrikë dhe Amerikë, u mbajtën mesha të veçanta dhe u ndezën qirinj. Ndërkohë, liderët në shumë vende të botës kanë konfirmuar tashmë pjesëmarrjen e tyre në ceremoninë funebre të papa Gjon Palit të II. Kështu, presidenti polak, Aleksander Kwasniewski dhe Lech Walesa, themelues i lëvizjes së solidaritetit, do të marrin pjesë në funeral. Po kështu ka konfirmuar pjesëmarrjen presidenti amerikan, Bush, me bashkëshorten e tij, Laura. Ndërkohë, më parë, asnjë amerikan nuk ka marrë pjesë në funeralet e papës. Siguria do të jetë shumë e lartë për atë ditë. Autoritetet italiane kanë angazhuar më shumë se 6 400 policë për të siguruar rendin, ndërkohë që forcat ajrore do të sigurojnë, që në hapësirën mbi kryeqytet, të mos fluturojë asnjë avion, duke e shpallur “zonë të ndaluar fluturimi”. Ceremonia mortore e papës pritet të jetë tepër madhështore dhe një moment kur do të bashkojë si rrallë herë, njerëz të racave dhe kombësive të ndryshme, politikanë miq e armiq. Papa Gjon Pali i II, 84 vjeç, vdiq të shtunën në mbrëmje, pas një insuficense kardiake dhe shoku skeptik.
 

peson

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Re: Papa po vdes!

Ditë zie në Shqipëri


Shekulli

TIRANE - Edhe Shqipëria mbajti zi në shenjë nderimi për papa Gjon Palin e II. Dje flamurët u ngritën në gjysmështizë dhe aktivitet kulturore e sportive u ndëprenë. Disa stacione televizive dje kanë transmetuar vetëm dokumentarë dhe muzikë funebre. Gjithashtu, nëpër kisha, njerëzit kanë vazhduar të ndezin qirinj e të luten për shpirtin e Atit të Shenjtë. Presidenti Moisu, kryeministri Nano, dy ish-presidentët do të jenë të pranishëm në funeralin e papa Gjon Palit të II, që do të zhvillohet të premten
 

arun

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Re: Papa po vdes!

nga Alban GURI





VELLAI I POPUJVE-KALORESI I BARDHE



U ule në gjunjë

Puthe tokën time

o Ati i Shenjtë

o Vëllai i Madh.



Tokën e martirëve

idhtarëve të Krishtit

e puthe në zemër

shërove ca plagë.



Me popujt marshove

drejt rrugës së paqes,

në njerëz dhe shpresën

iu fale Liri.



Fluturojnë zemrat,

lotët mbysin fjalët

të gjithë të përcjellim

në të kaltrën Mbretëri .



Tiranë prill 2005
 

arun

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Re: Papa po vdes!

SHUHET NJE MIK I MADH I SHQIPTAREVE

Nga Rrobo Rrogozhina

Bota mbare, ndoqi oret e fundit te jetes se Shenjterise se tij, Papa Gjon Palit te II-te. I cilesuar si nje nga figurat me te spikatura te
te gjithe koheve ne krye te kishes katolike, i cilesuar si "atlet i krishterimit", Gjon Pali i II-te ishte dhe mbetet, pa dyshim, dhe nje
mik i madh i shqiptareve. Them shqiptareve, pa ndare menjane besimtaret katolike, sepse ai i qendroi prane si rrallekush tjeter, mbare popullit tone, pikerisht ne vitet me te renda te diktatures totalitare.

Te harruar nga Perendimi, te lene ne heshtje totale nga televizioni italian i cili dihej se ndiqej ne menyre masive prej shqiptareve, te
braktisur nga qeverite e shtetit fqinj Italise ( edhe pse prej tij, nuk na ndanin veç 100 km. ) si edhe te abandonuar nga Europa per te cilen
shtypja e shqiptareve dukej se ndodhte diku larg ne nje planet tjeter, te harruar bile dhe nga vete antikomunistet me te flakte europiane, Papa Gjoni Pali i II-te ishte i pari personalitet boteror i cili hodhi syte nga bregu
matane Adriatikut, aty ne Shqiperi, per t'i zbuluar botes jo vetem shtypjen barabare te kishes shqiptare, por edhe vete kalvarin e pafund te nje populli te martirizuar…

Perkujdesja e Vatikanit ndaj Shqiperise, ne fakt, kishte filluar mjaft heret veçanerisht nepermjet radios se tij. Por, fill mbas ardhjes ne krye te kishes katolike te shenjterise se tij, Papa Gjon Pali te II-te, veprimet për
mbrojtjen e besimtarëve te krishtere shqiptarë, u bëne edhe më konkrete duke përdorur rrugë e mjete nga me të ndryshmet. Kështu, komunikimi i Selisë së Shenjtë me ta, u rrit më tej nëpërmjet shtimit të emisioneve të Radio-Vatikanit. Për vite e vite të tëra, në orët 06:30 dhe 17:30,
ekipi i seksionit në gjuhën shqipe, i drejtuar nga Imz. Zef Shestani, përhapi
pa ndërprerje lajme mbi veprimtarinë e kishës në përgjithësi, informacione mbi gjendjen e rende në Shqipëri, si edhe njoftime mbi persekutimet dhe dhunën e eger te regjimit.

"Laudetus Jesus Cristus ! Ju flet Radio - Vatikani në gjuhën shqipe !"
Me këtë mesazh të nisur që përtej Adriatikut, për rreth dyzetë vjet me rradhë, imzot Zef Shestani ( 1912-1990 ), me zërin e tij karakteristik iu drejtua për çdo ditë besimtarëve shqiptarë. Kapelani i dikurshëm i
kishës së Shen - Kollit në Shkodër e më pas, "rrebeli" që braktisi Shtëpinë e Zotit
për t'u bashkuar me çetat nacionaliste duke mbajtur mbi veladon pushkën, përben ndofta rastin unik të një prifti katolik që ka luftuar me pushkë në dorë kundër pushtuesve fashistë. Pak ditë para marrjes së pushtetit prej
komunistëve, Dom Zef Shestani, u arratis në Itali e më pas, pasi drejtoi
"Komitetin e shqiptarëve në mërgim ". Në mars të vitit 1951, u thirr në Radio-Vatikan për të drejtuar seksionin e saj në gjuhën shqipe. Me
lajmet, mesazhet e komentet e ndryshme, për 50 vjet me rradhë, imzot Zef Shestani
dhe ekipi i tij ku benin pjesë Zef Pali, Andrea Shuli, Luçia Laçe, Gjon
Gjonmarkaj e Daniel Gjeçaj, mbajtën gjallë shpresat e besimtarëve katolikë
në Shqipëri, duke sfiduar hapur regjimin komunist, i cili e konsideronte Vatikanin si armikun e tij kryesor mbas SHBA -së dhe Bashkimit Sovjetik.
( Sipas shkrimit "Zef Shestani, prifti që luftoi në mal me veladon"
të Dashnor Kaloçit, botuar në "Gazeta Shqiptar ". 22 shkurt 2000 )

… Por, mbi te gjitha, ai përkushtim dhe sensibilitet i rrallë ndaj Shqiperise se vogel e te harruar ne "burgun" totalitar dhe llagemet e
tij rrenqethese, i dedikohet në menyrë të veçantë, vetë Gjon Palit te II -të.
Sot, mund të themi me bindje të plotë se, jo vetem asnjë Papë tjetër para ardhës, por edhe asnjë personalitet a burrë shteti tjetër, duke
përfshirë edhe ata që mbaheshin si kampionë të anti-komunizmit, s'kanë qenë aq të
përkushtuar e aq të angazhuar për çlirimin e Shqipërisë nga kthetrat e totalitarizmit, se sa AI … Kjo, u kuptua më pas dhe nga qendrimi tepër
brutal i regjimit shqiptar i cili, nëpërmjet shtypit e propagandës, me alergji e egërsi të veçantë, ndërrmori sulme të ashpra ndaj tij. Sepse, per regjimin stalinsit, Gjon Pali i II-të ish vetë Djalli e, frika ndaj fjales se tij qe e tmereshme. Shembuj të shumtë, flasin qartë për këtë ...

Në ato vite, në Tiranë, me aprovimin e vetë diktatorit, nëpërmjet një përforcuesi, ishte lejuar dhënja e "Emisionit të Lajmave" të dy
kanaleve shteterore televizive italiane. Por, ndërkohe, për të penguar çdo transmetim
të kronikave nga Selia e Shenjtë si dhe mesazheve të shpeshta të Papës,
regjimi kish organizuar një sistem kontrolli të posaçëm. Tekniku përgjegjës i antenës së Dajtit i ngarkuar me vëzhgimin e emisioneve, duhej të
ndërpriste menjëherë transmetimin e sinjalit, sapo në ekran të dukej Vatikani, figura e Papës apo çdo lloj ceremonie tjetër fetare.

(... Në kapërximin e vitit 1975 e fillimin e 1976 - ës, tamam në ditën e Krishtlindjeve, qëlloi dhe prova e përgjithëshme e Festivalit të
Kengës në Radio-Televizion. Edicioni i lajmeve të RAI-it atë natë filloi me përshendetjen e Papës. Enver Hoxha, i mbërthyer te kyinformacion
priste që figura të ndërpritej. Kaloi një minutë, pesë, hiç... Vetë ai, personalisht,
por edhe të tjerë mbas tij, kërkuan në telefon në fillim drejtorin e përgjithshëm, pastaj të tjerët me rradhë. Kur s'u doli njeri, zunë të
gjithë telefonat e tjerë, kush të dilte. Por, sikur të kish renë zjarri, askush s'përgjigjej. Vetem vonë, Kryesori, u lidh me një numër në studjon e lajmeve, ku po bëhej gati transmetimi i ngjarjeve kryesore të ditës.

- Jam Enver Hoxha, - kish nisur ai ligjëratën me nerva e thirrje. Fjala nuk i zinte gojën. - Si guxoni të lini Papën hapur ? Ka mbi njëzetë minuta që flet e i ben propagandë kryeqytetit për Krishtlindjet. Ku janë drejtorët
tuaj? Cili jeni ju? Tani, menjeherë, të mbyllet linja e Dajtit !...

Ne arritëm në zyrën teknike, në kohën kur shefi yne i redaksisë së informacionit K. S, po kërkonte letër për të mbajtur shënime me
receptor në dorë. Ishte i tronditur nga ai lajm ndjellakeqës. Për fat, sa mbaroi
ultimatumi në telefon, Papa e mbaroi lutjen. Kjo ngjarje nuk kaloi pa pasoja. Drejtorit tëPërgjithshëm iu dha paralajmërim seroiz. Kjo
neglixhencë mbeti si kujtesë e hidhur. Tekniku, mbasi u shqyrtua prejardhja e rrethit të
tij familjar, kaloi drejpërdrejt në prodhim. Mbas kësaj ngjarje, drejtorisë teknike iu ngarkua si detyrë që të sajonte një lloj komandimi në distancë për të mbyllur sinjalin e Dajtit nga Tirana. ( Marash Hajati "Dera e
prapme e shtypit ". Botimet Logoreci. Tirane. 1998 )

Më 1978, Papa Gjon Pali i II-të shkoi për vizitë në manastirin arbëresh të Grottaferratës, nga ku ndër të tjera, deklaroi: Unë, lutem çdo ditë
për Shqipërinë, të cilën e dua shumë ! Dy vjet më pas, ai morri pjesë në kremtimin e 500-vjetorit të Martirëve të Otrantos, ku u shpreh: Unë kthej sytë e përulem sot para Kishës Heroike Shqiptare e shtypur dhe e vrarë
thellësisht nga persekutimi i gjatë dhe i egër, por njëkohësisht edhe e pasuruar nga veprat e martirëve të saj, peshkopët, priftërinjtë dhe
besimtaret e thjeshtë. Më pas, ai denonoi vetë regjimin shqiptar, duke shtuar se, shpesh martirët e atij vendi janë akuzuar se kanë qenë
fajtorë për krime politike. Ati i Shenjtë gjate fjales se tij, kish shtuar gjithashtu se, me të njejtën akuzë qe torturuar e kryqezuar edhe vetë
Krishti. Ndërsa, në tetor 1984, gjatë një vizite në Bari, Gjon Pali i II-të, deklaroi plot emocion:

- Mendimet e mia nisen nga ky qytet e shkojnë drejt vëllezërve e motrave në Shqipëri, aty ku ata s'mund të shfaqin hapur e lirshëm besimin e tyre fetar, gjë që është një e drejtë themelore për çdo qenje njerëzore... Megjithatë,
unë dëshiroj t'i u siguroj se, ata ndodhen në zemrën time e unë ja besoj mbrojtjen e tyre, Shen-Marisë.

Mbas asaj deklarate, në shtypin dhe radion shqiptare, shpërtheu përsëri
furtuna e tërbimit dhe sulmeve kundër tij. Puna shkoi gjer aty sa, delegacioni që përfaqësonte Shqipërinë në OKB, u shpërndau gjithë delegacioneve të shteteve anëtarë një deklaratë ku Gjon Pali i II-të cilësohej fashist e krahësohej me Musolinin, i cili, fill mbas
pushtimit të vendit, kish thënë frazën e njohur propagandistike: Shqipëria është në
zemrën time ! ... Pas kësaj, erdhi përgjigjja nga Selia e Shenjtë. Vetë Gjon Pali II-të, nga Katedralja e Shen-Pjetrit, kish ftuar mbarë Kishën Katolike që t'a shndërronte nentorin në muaj lutje për lirine e ushtrimit të
fesë në Shqipëri. Më pas, më 27 prill 1986, ai morri pjesë në një takim të
komunitetit shqiptar në Romë, ku ndër të tjera, tha:

- Unë lutem çdo ditë për vendin tuaj, për besimtarët e të gjitha feve e
në menyrë të veçantë për Kishën Shqiptare, e cila në dukje duket se nuk egziston më ... Megjithatë, unë jam i bindur se Kisha nuk mund të zhduket nga zemrat e njerëzve. Sepse, ajo është ngritur mbi themelet e Shpirtit
të Shenjtë, nga Fjala e Krishtit, nga vetë Krishti i cili jeton i gjallë
në zemrën e çdo besimtari dhe besniku të fesë.

Më 1988, mes një grupi të mërguarish shqiptarë të besimeve të ndryshme,
Ati i Shenjtë, kish afirmuar se ai takim, ia kish mbushur zemrën plot emocione,
e pastaj qe lutur :

- Virgjëreshë e Shkodrës ! O Zonjë e Shqipërisë ! Hidh shikimin tend
plot hir mbi atë komb që e ka pritur lajmin e ungjillit nga vetë apostujt e, që
të ka nderuar gjithmonë, me dashuri të veçantë ! Sot, në Errësirën e
Sprovës, ky komb thërret me besim duke kërkuar ndihmën tende…Nenë e Shpresës ! Sill sa më shpejt ditën që ky popull fisnik, të përjetojë
sërishmi aspiratat më të thella të shpirtit të tij ...

Gjatë viteve 1990-1991, Papa Gjon Pali i II-të, ndër të tjera, ndiqte me vemendje edhe ngjarjet që zhvilloheshin në Shqipëri. Në Pashkët e vitit
1991, ai i'u drejtua besimtareve shqiptarë me këto fjalë: Mbahuni fort dhe ecni plot shpresë drejt stinës së korrjeve, drejt vjeljeve të bekuara me frutat që ju meritoni ! Po atë ditë, duke iu drejtuar një tubimi prej pesë
mijë studentësh, ai evokoi përsëri Shqipërinë, duke parë në qendresën e saj, një shembëll të ri të ringjalljes së Krishtit dhe Kishës së tij. "Në këto çaste, - theksoi Ati i Shenjtë, - mendimet e mia shkojnë dhe një
herë drejt Shqipërisë heroike ku Kisha ka qenë e denuar me vdekje, por që u
rringjall mes të vdekurish ".

Udhëtimi i Papës, më 5 prill 1993 në Shqipëri, qe nje simbol triumfi mbi kalvarin e atyre dekadave të jetuara plot tmerr e vuajtje. Prania e mesazhet e tij, u ndoqën me entusiazëm e gëzim të madh, nga qindra mijëra njerëz të të gjitha feve. Qysh atehere, një faqe e re dhe plot dritë u hap për mbare historine e fesë dhe kishës shqiptare ... Eshte kjo arsyeja pse,
sot, mbare ish vendet e Lindjes komuniste e ne veçanti shqiptaret, si nje nga popujet me te gjymtuar fizikisht e shpirterisht nga dhuna
totalitare enveriste, me humbjen e Gjon Palit te II-te, ndjejne t'u ike pergjithmone
edhe nje mik i madh dhe teper i çmuar, i cili u qendroi prane ne situatat me te renda e me veshtira …
 

besim231071

Primus registratum
Re: Papa po vdes!

Ai nuk u shua,as nuk shuhet kurre,
Ky mik i madh i shqipetareve dhe biles mik
shume i madh i te gjithe popujve te botes.
Ai eshte tani ne qiell,pran ZOTIT,dhe qe andej
kujdeset per ne,per popullin tone,per atdheun tone,per te gjithe boten mbare.
Keshtu,ne dhe bota,nuk humbem asgje,perkundrazi,
nga andej larte,Ai i sheh me mire gjerat,na sherben me mire.
U prefte ne paqe,njeriu qe punoi deri ne frymen e fundit per te.
 

Vis Elbasani

Forumium praecox
Re: Papa po vdes!

Papa vdiq! I perjetshem qofte kujtimi i tij! Edhe i pervdekshem!! Edhe i permatanevdekshem!!

Ai ishte me siguri nje nga papet me te mire te botes. AI reflektoi gjithnje miresi. I msoi njerezit si te ishin te mire, te paqshem, te dobet si ai vete! /pf/images/graemlins/smile.gif

Papa nuk u mesoi kurre njerezve te keqen. AI uk u mesoi kurre njerezve se e keqja dhe e mira jane dy pjese te pandashme te natyres njerezore dhe se se njeriu duhet te krenohet me te dyja njekohesisht dhe jo te ndrydhe njeren ne favor te tjetres. Papa u mesoi njerezve te bejne durim dhe t'ua kushtojne jeten e tyre zotit. U tha se Papa luftoi komunizmin dhe ngriti krishterimin, po nga lindi komunizmi, valle? :angel:

Ky ishte Papa qe fali atentatorin e tij, atentator qe nuk e vrau dot, qe uk ia mori dot jeten, sepse ndoshta ky do te kete qene edhe vullneti i Zotit :confused: Po a e dinte Papa nese do te vdiste apo jo ne castet kur atentatori shkrepi armen? Nuk e dime? A do ta falte Papa atentatorin po te ishte vrare prej tij? A do ta falnin sherbyesit dhe ithtaret e Papes atentatorin po ta kishte vrare Papen, apo do ta denonin me vdekje? Po Papa nuk mesonte keshtu, apo jo?

Papa vdiq, por rrofte Papa i Ri!! BEKUAR TOKA QE AI DO TE PUTHE, NESE KA MBETUR ME PA U PUTHUR! MOS PASTE LUFTERA CIVILE, SIC PATI NE SHQIPERI PASI ERDHI PAPA, ATY KU PUTH PAPA I RI! :cool:
 

emiljo

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Re: Papa po vdes!

Mos te harrojme se Papa Wojtyla ishte nje njeri(per ate edhe vdiq), e si i tille kritikohet ne te mire e ne te keqe. Dikush evidencon te mirat dikush tjeter evidencon te metat, sipas kendveshtrimeve.
Une shpresoj e deshiroj qe Papa i ardhshem te vazhdoje te ece ne rrugen qe e shtroi aq mire Papa i Madh dhe mundesisht te gjeje rruge te tjera ku njerezimi te shijoje begatine e paqes e te mirekuptimit; te kuptoje vlerat e rendesishme te jetes tokesore, te gjeje dashurine e sinqerte qe BoysPapa diti aq mire dhe aq kendshem tia trasnmetoje te gjitheve (femijerise, rinise e pleqerise).
 

OROSHI

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Re: Papa po vdes!

Fillimisht postuar nga Ceasar:
[qb] une do te votoja per zezakun /pf/images/graemlins/laugh.gif

Ketu ne Poloni shume veta thone qe mund te plase lufta :shrug: [/qb]
Pak me serioz me nje teme qe ka ndjenja te forta nga nje pale tjeter /pf/images/graemlins/wink.gif ,shakate mund t'i bash ne vdekjen e babes tand /pf/images/graemlins/wink.gif atje je vet zot e vet shkop!!!!

Papa Woyjtila ishte nje njeri shum i madh!!!!
Ishalla ka gjet Parrizin!!!
 

ilirjan

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Re: Papa po vdes!

Bashke me PAPEN vdiq edhe KATOLICIZMI.


Sipas profecive ky ishte PAPA i fundit i Katolikeve.


PAPA qe do zgjidhet do jete CIFUT dhe do e coi kishen katolike drejt shkaterrimit.
 

OROSHI

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Re: Papa po vdes!

Fillimisht postuar nga LIR111:
[qb] Bashke me PAPEN vdiq edhe KATOLICIZMI.


Sipas profecive ky ishte PAPA i fundit i Katolikeve.


PAPA qe do zgjidhet do jete CIFUT dhe do e coi kishen katolike drejt shkaterrimit. [/qb]
Bashke me Enverin vdiq edhe komunizmi ne Shqiperi,por ne fakt nuk ndodhi keshtu /pf/images/graemlins/wink.gif .

Sa ateista paska pas Shqiperia mer njerez,ateista por edhe largpames,si me thone -shtriga qe dine edhe per te ardhmen :tipsy:
 
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