2 Miliard dollar ne dite merr borxh amerika nga gjithe bota !!!
2 Miliard dollar ne dite ha Amerika nga gjithe bota e deri tani kreditimi ndaj amerikes ka shkuar ne 3.000 miliard dollar(tre mije milard!!).
sesi do ti paguaj USA gjithe kete borxh veshtire eshte te imagjinohet.
leconi letteren e nje profesori per ata qe dine italisht, por mund ta perktheni ne anglisht me http://babelfish.altavista.com/:
--------------
Lugano, ottobre 2004
Prof. Francesco Arcucci
IL CONVITATO ESTERO
Dice giustamente Turani in un articolo
comparso su La Repubblica del 19/09/2004:
“in un sistema economico ci sono tre
soggetti: lo Stato, le imprese e le famiglie. I
primi due soggetti hanno una caratteristica
particolare: sono sempre alla ricerca di soldi
… Rimane il terzo soggetto, le famiglie, che
dovrebbero finanziare il tutto con il loro
risparmio. Ebbene, negli Stati Uniti… i
cittadini sono stati spinti a consumare più
che potevano… Il risultato è che oggi l’unico
soggetto che dovrebbe finanziare
l’Economia è pieno di debiti fino alle
orecchie”.
A questo punto viene spontanea una
domanda: se tutti i macrosettori sono
indebitati e se, per definizione, i debiti di
qualcuno devono corrispondere ai crediti di
qualcun altro, chi è il creditore ?
La risposta è semplice. Il creditore è il
settore estero, il resto del mondo, che sta
prestando denaro agli Stati Uniti al ritmo di
quasi 2 miliardi di dollari al giorno , oltre 600miliardi di dollari all’anno e che già vanta un
credito di oltre 3000 miliardi di dollari (pari
a quasi 6 milioni di miliardi di vecchie lire) :shrug: .
Se almeno, in questi ultimi tre anni, la
relativa debolezza del dollaro americano
verso l’euro e verso lo yen fosse servita a
mettere in parte a posto lo squilibrio fra le
importazioni e le esportazioni americane, si
potrebbe dire che le cose non vanno ancora
bene, ma che almeno ci siamo incamminati
sulla buona strada.
Niente di tutto questo. Stato, imprese e
famiglie americani si stanno indebitando
verso il resto del mondo, anche con il dollaro
più debole, a ritmi crescenti, come si evince
dagli ultimi dati della bilancia commerciale e
alle partite correnti degli Stati Uniti. Tutti
spendono più di quanto non incassino e
allora si può ripetere quanto scrisse Dickens
in Davide Copperfield: “se le tue spese
superano le tue entrate, il risultato è misery ”.
Utilizzando a loro vantaggio il fatto che il
dollaro è mezzo di pagamento internazionale
e che, quindi, chi detiene giacenze di dollari
per pagare beni e servizi internazionali (vedi
petrolio) finanzia automaticamente gli Stati
Uniti – e cioè approfittando di un privilegio
assicurato da un sistema monetario
internazionale storto – l’America cerca di
sfuggire a questa semplice, ma ineludibile
legge economica, trasformando il Paese nel
regno del Bengodi. Lo Stato spende, le
imprese spendono, le famiglie spendono,
nessuno risparmia e il resto del mondo
finanzia. E se non dovesse finanziare peggio
per lui perché non potrà più esportare negli
Stati Uniti ed essere pagato con pezzi di
carta. Forse questo funzionerebbe se tutti gli
altri Paesi del mondo fossero delle colonie
degli Stati Uniti, ma nonostante il terribile
esempio dato dagli Stati Uniti al ribelle Iraq
(punirne uno per educarne 100? /pf/images/graemlins/laugh.gif ) non mi
sembra che la Cina, il Giappone, la Russia,
l’India e anche la purtroppo ancora non
realizzata Unione Europea possano essere
trattate da colonie.
L’area della sterlina e quella del franco
francese nel passato erano limitate alle
colonie di questi grandi Paesi, ma parlare di
un’area del dollaro grande come il mondo
non mi sembra il caso. E allora? E allora,
prima o poi, lo squilibrio dei conti con
l’estero americani dovrà essere riaggiustato:
il resto del mondo dovrà essere rimborsato :tipsy: .
Pubblica Amministrazione, imprese e
famiglie americane dovranno fare dei grandi
sacrifici.
Mi sembra che anche questa sola ragione ci
induca, giustamente, a non essere ottimisti
sulla borsa di New York. :shrug:
2 Miliard dollar ne dite ha Amerika nga gjithe bota e deri tani kreditimi ndaj amerikes ka shkuar ne 3.000 miliard dollar(tre mije milard!!).
sesi do ti paguaj USA gjithe kete borxh veshtire eshte te imagjinohet.
leconi letteren e nje profesori per ata qe dine italisht, por mund ta perktheni ne anglisht me http://babelfish.altavista.com/:
--------------
Lugano, ottobre 2004
Prof. Francesco Arcucci
IL CONVITATO ESTERO
Dice giustamente Turani in un articolo
comparso su La Repubblica del 19/09/2004:
“in un sistema economico ci sono tre
soggetti: lo Stato, le imprese e le famiglie. I
primi due soggetti hanno una caratteristica
particolare: sono sempre alla ricerca di soldi
… Rimane il terzo soggetto, le famiglie, che
dovrebbero finanziare il tutto con il loro
risparmio. Ebbene, negli Stati Uniti… i
cittadini sono stati spinti a consumare più
che potevano… Il risultato è che oggi l’unico
soggetto che dovrebbe finanziare
l’Economia è pieno di debiti fino alle
orecchie”.
A questo punto viene spontanea una
domanda: se tutti i macrosettori sono
indebitati e se, per definizione, i debiti di
qualcuno devono corrispondere ai crediti di
qualcun altro, chi è il creditore ?
La risposta è semplice. Il creditore è il
settore estero, il resto del mondo, che sta
prestando denaro agli Stati Uniti al ritmo di
quasi 2 miliardi di dollari al giorno , oltre 600miliardi di dollari all’anno e che già vanta un
credito di oltre 3000 miliardi di dollari (pari
a quasi 6 milioni di miliardi di vecchie lire) :shrug: .
Se almeno, in questi ultimi tre anni, la
relativa debolezza del dollaro americano
verso l’euro e verso lo yen fosse servita a
mettere in parte a posto lo squilibrio fra le
importazioni e le esportazioni americane, si
potrebbe dire che le cose non vanno ancora
bene, ma che almeno ci siamo incamminati
sulla buona strada.
Niente di tutto questo. Stato, imprese e
famiglie americani si stanno indebitando
verso il resto del mondo, anche con il dollaro
più debole, a ritmi crescenti, come si evince
dagli ultimi dati della bilancia commerciale e
alle partite correnti degli Stati Uniti. Tutti
spendono più di quanto non incassino e
allora si può ripetere quanto scrisse Dickens
in Davide Copperfield: “se le tue spese
superano le tue entrate, il risultato è misery ”.
Utilizzando a loro vantaggio il fatto che il
dollaro è mezzo di pagamento internazionale
e che, quindi, chi detiene giacenze di dollari
per pagare beni e servizi internazionali (vedi
petrolio) finanzia automaticamente gli Stati
Uniti – e cioè approfittando di un privilegio
assicurato da un sistema monetario
internazionale storto – l’America cerca di
sfuggire a questa semplice, ma ineludibile
legge economica, trasformando il Paese nel
regno del Bengodi. Lo Stato spende, le
imprese spendono, le famiglie spendono,
nessuno risparmia e il resto del mondo
finanzia. E se non dovesse finanziare peggio
per lui perché non potrà più esportare negli
Stati Uniti ed essere pagato con pezzi di
carta. Forse questo funzionerebbe se tutti gli
altri Paesi del mondo fossero delle colonie
degli Stati Uniti, ma nonostante il terribile
esempio dato dagli Stati Uniti al ribelle Iraq
(punirne uno per educarne 100? /pf/images/graemlins/laugh.gif ) non mi
sembra che la Cina, il Giappone, la Russia,
l’India e anche la purtroppo ancora non
realizzata Unione Europea possano essere
trattate da colonie.
L’area della sterlina e quella del franco
francese nel passato erano limitate alle
colonie di questi grandi Paesi, ma parlare di
un’area del dollaro grande come il mondo
non mi sembra il caso. E allora? E allora,
prima o poi, lo squilibrio dei conti con
l’estero americani dovrà essere riaggiustato:
il resto del mondo dovrà essere rimborsato :tipsy: .
Pubblica Amministrazione, imprese e
famiglie americane dovranno fare dei grandi
sacrifici.
Mi sembra che anche questa sola ragione ci
induca, giustamente, a non essere ottimisti
sulla borsa di New York. :shrug: