Dollari,zhgenjime dhe shpresa.

leo110

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Re: Dollari,zhgenjime dhe shpresa.

Ky artikulli i mesiperm e jep sfondin si shume te nxirre mbi te ardhmen e dollit.
Mund edhe te thuhet qe,per rethanat makro dhe konjukturale qe ndodhen States ne kete periudhe mund te jene te goditur nga nje krize financiare(defiçiti binjak,zhvleresimi i $ dhe borxhi i renduar i familjeve amerikane).
Eshte i opinionit,per nje krize financiare te mundshme e te thelle ne 2-3 vitet e ardhshme,edhe ish-guvernatori i Fed-it Paul Volcker, i cili pohon qe probabiliteti qe te verifikohet nje event i tille eshte reth 75%.

Kjo s'do te thote qe dolli do te kete nje fund te trishtueshem,por mund te thuhet qe nuk ka dhe do t'a humbe akoma me teper pozicionin e monopolit si monedhe nderkombetare.Pse-ne e kuptojne te gjithe besoj.

" Nje here Bismarck tha qe eventi(monetar) me i rendesishem i shek. XIX ishte qe Anglia dhe USA flisnin te njejten gjuhe,ne te njejtin kontekst eventi me i rendesishem i shek.XX ishte krijimi i Federal Reserve Sistem,pa te cilin nuk do ishte be e mundur shtrirja e dollit ne mbare globin.
Le te shpresojme qe per shek.XXI eventi me i rendesishem te jete qe USD dhe Euro te mesohen te bashkjetojne" - jane fjalet e "babait" te euros.
 

MLK

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Re: Dollari,zhgenjime dhe shpresa.

Borxhi total amerikan (publik e mbi te gjitha privat) perbente apo ishte sa 140% te PNB kur shpertheu kriza financiare ne 1929. Sot po ky borxh eshte 210% e PNB amerikan! Dollari eshte i ulur mbo nje bombe automike e vetem momenti i sakte nuk dihet se kur do te shpertheje.
 

leo110

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Re: Dollari,zhgenjime dhe shpresa.

Edhe pse ka nje rivleresim kete javen e fundit, le te themi qe dolli do te zhvleresohet akoma ose do te tejkaloje/thyeje minimumin e zhvleresimit te muajve te kaluar, pavaresisht faktit te politikes monetare restriktive te Fed-it.

Nqs do te ndodh ndonje apokalips mbi dollin, atehere ka me dale ne siperfaqe opcioni i krijimit te nje monedhe/valute te vetme boterore, qe te perdoret brenda e jashte kufijve ne çdo vend e do te ishte zgjidhja e shume problemeve.(per momentin duket abstrakt, por ne nje te ardhme mund te jete real).
 

Leopardii

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Re: Dollari,zhgenjime dhe shpresa.

24 ottobre 2005
Federal Reserve: Ben Bernanke al posto di Alan Greenspan

Con l'ex preside della facoltà di economia dell'università di Princeton, Ben S.


Bernanke, arriva alla guida della Federal Reserve un economista a tutto tondo che ha raccolto anche ultimamente la stima della maggior parte dei colleghi come profondo conoscitore dei mercati finanziari. E che nell'aprile scorso, un paio di mesi prima di passare dalla Fed, dove era uno dei governatori, alla Casa Bianca come capo dei consiglieri economici del Presidente, ha fornito la più completa analisi controcorrente sul perché gli Stati Uniti siano contemporaneamente la potenza egemone e la più grande idrovora del risparmio mondiale. Un fatto senza precedenti nella storia dell'economia moderna.
Gli americani spendono oltre 700 miliardi di dollari all'anno in più di quanto producono e la differenza è data dalla piena disponibilità del resto del mondo a colmare la differenza, investendo negli Stati Uniti e in particolare in titoli americani, obbligazioni pubbliche e private e azioni. L'indebitamento, come quota del Pil, è raddoppiato dal 1999 a oggi eppure non ha avuto per il dollaro, finora, le drammatiche consegeunze previste. E questo, ha spiegato Bernanke parlando ad aprile in Virginia, perché più della scarsità del risparmio negli Stati Uniti conta l'eccesso di risparmio altrove. Non in Europa, dove risparmio e investimenti grossomodo si equivalgono; ma in Asia, dove vari Governi da tempo preferiscono raccogliere il risparmio nazionale ed investirlo in misura rilevante nell'economia degli Stati Uniti.
L'analisi di Bernanke, qui ridotta all'osso, ha tutta la sofisticazione e tutti i caveat ("una situazione che non può durare, ma dobbiamo aspettare, il risparmio americano deve crescere", ecc.) che un economista accademico avveduto sa distillare. Sofisticata al punto giusto, non è stata respinta dalla comunità dei suoi pari. Ma in molti hanno osservato come la teoria del savings glut, che spiegherebbe tra l'altro la cocciuta debolezza dei tassi a lungo termine, fosse quello di cui la Casa Bianca aveva bisogno. La ragione degli squilibri mondiali sta nel fatto che altrove si investe troppo poco (o si risparmia troppo, il che è lo stesso) e non nella politica economica della Casa Bianca, che non dà garanzie di saper proiettare nel futuro i minori squilibri del disavanzo federale registrati negli ultimi mesi e che soprattutto sembra impotente di fronte al crescente deficit delle partite correnti che viaggia ormai oltre il 7% del Pil. C'è chi ha osservato che sulla base degli ultimi dati del Fondo monetario il tasso globale di risparmio nel mondo come proporzione della produzione globale ha teso piuttosto a diminuire leggermente negli ultimi 30 anni, accelerando la discesa fra il 2000 e il 2002, ed è attualmente in media con i dati degli ultimi 20 anni.
Se la causa principale è l'eccesso di risparmio altrove e la volontà di trovare remunerazione nell'economia più grande e sicura che è quella americana, l'unica cosa da fare è cercare lentamente di far sì che gli americani risparmino di più e gli altri investano di più. Quindi non ci sono responsabilità nella politica di spesa della Casa Bianca che ha aumentato le uscite e deciso i tagli fiscali del 2001 e 2003. E non ci sono responsabilità da parte di Alan Greenspan che ha provveduto, a partire dal gennaio 2001, a fornire liquidità a piene mani portando nell'estate del 2003, mentre incominciava la vera campagna elettorale per le presidenziali dell'anno successivo, a tassi reali sottozero.
Quanto al futuro, Bernanke pensa di essere in grado di pilotare per quanto in suo potere, un graduale aggiustamento degli squilibri. "I fattori che determinano il deficit delle partite correnti degli Stati Uniti potranno essere assorbiti solo gradualmente - diceva nel discorso sul savings glut che ora appare chiaramente come una pre-investitura -. Quindi, probabilmente abbiamo poche alternative oltre all'essere pazienti mentre lavoriamo per creare le condizioni nelle quali una maggiore proporzione del risparmio globale sia riorientata fuori dagli Stati Uniti e verso il resto del mondo, soprattutto verso i Paesi in via di sviluppo".
Poiché Bernanke non è certo un improvvisatore, né persona inadeguata, c'è da credere che, pagato il tributo alla politica e con un Presidente non più rieleggibile, lavorerà per aiutare gli americani a capire che un risparmio nazionale a quota zero o quasi non è più sostenibile. Per i mercati, un interlocutore da ascoltare con tutta l'attenzione dovuta al timoniere che sta, dolcemente, per invertire rotta. /pf/images/graemlins/laugh.gif
 

Leopardii

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Re: Dollari,zhgenjime dhe shpresa.

duhet ta mesojme mire emrin e ketij personi se do na duhet per vitet e ardheshme.
 
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