Re: Perralleza.
Fata me floket ngjyre lejla.
Nella Valle di Lys in Val d'Aosta si racconta la leggenda di una bellissima Fata con i capelli color delle viole. Viveva non lontano da Perloz, in una conca boscosa chiamata Vallone di Rechantè e pare che, malgrado fossero ormai arrivati i tempi della nuova religione, vivesse ancora seguendo le leggi e le usanze dell'antica tradizione, e di conseguenza esercitasse il diritto di prelazione che le antiche divinità locali possedevano nei confronti di animali, cose e persone. Per questi motivi, un giorno decise di rapire un giovane pastore del villaggio, o per portarlo nel Regno delle Fate, o forse più semplicemente per sedurlo e poi renderlo, inebetito e dimentico di ciò che era successo, al villaggio natio, così come a volte le Fate usavano fare con i giovanotti più piacenti dei paesi di loro pertinenza. I valligiani, probabilmente istigati dal parroco del paese, che voleva ribadire il dominio del nuovo Dio anche su quei luoRachantè si trasformò in un torrente impetuoso e inarrestable, vi si sedette sopra e discese la valletta ombrosa sino a li giunta allargò le braccia e divenne così grande da far sì che il suo corpo facesse da diga e trattenesse la grande quantità d'acqua che scendeva dal torrente. Quando l'acqua alle sue spalle diventò un lago, ritornò alle dimensioni consuete e gli abitanti di Pont Saint Martin, giù a valle, già stupiti dell'improwisa secca del torrente, videro la meravigliosa creatura dai capelli color delle viole che avanzava eretta cavalcando la cresta di quell'onda fragorosa ed enorme. L'onda avrebbe certamente spazzato via ponti e case se non fosse che i valligiani, incantati da tanta potenza, bellezza e maestosità, capirono con chi avessero a che fare, riconobbero nella Fata dai capelli color delle viole 1'antica Dea dei monti e delle acque e dimenticarono quasi il pericolo che stavano correndo. Fu solo per questo motivo che la Fata risparmiò gli abitanti e le loro case, dirigendo íl flusso delle acque verso la vicina Dora. Dopo questa avventura la Fata ritornò a vivere nella sua valle ombrosa, e nessuno desiderò più cacciarla.