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Pershendetje,
poshte do te gjeni nje artikull te "CORRIERE DELLA SERA" mbi studentet shqiptare ne Itali. Eshte ne italisht, keshtu qe shpresoj te me mirekuptojne ato qe s'flasin italisht.
CORRIERE DELLA SERA, 02.11.06
Ministri, artisti e imprenditori con laurea made in Italy
Studenti e manager, l'altra immigrazione
Raddoppiati i «cervelli» stranieri nelle università di Milano. La più numerosa è
la
comunità albanese
Non solo scafisti, clandestini e traffici illeciti, ma anche simbolo di
esportazione
di cervelli. L’Albania, infatti, sta cambiando faccia: sono più di 10 mila gli
studenti e i ricercatori albanesi nelle università di Italia e, a Milano, è la
più
grande comunità di stranieri con 1500 giovani. Dunque, i talenti esportati non
sono
solo ballerini della celeberrima Accademia di Tirana, ma anche tantissimi
ragazzi
che hanno lasciato le proprie famiglie e sono venuti a studiare da noi, in
particolare modo nel capoluogo lombardo. Aspirano a diventare medici,
economisti,
avvocati, letterati e ingegneri. Calcano i banchi degli atenei milanesi e in
tanti
frequentano l’Accademia di Brera, sulle orme di Ibrahim Kodra, il celebre
pittore
milanese-albanese, scomparso lo scorso febbraio. «Qui diventiamo dottori e poi
torniamo a casa — spiega Erlir Puto, 26 anni, neo laureato in giurisprudenza
all’università statale Bicocca con il massimo dei voti —. L’Albania è un Paese
in
forte crescita e negli ultimi anni i giovani che hanno seguito la mia strada
andranno poi a lavorare in posti di prestigio che daranno senz’altro impulso e
dignità al nostro Paese. È anche un modo per prepararci ad un eventuale ingresso
in
Europa».
Erlir Puto, che ha concluso quest’anno anche la specializzazione per le
professioni
legali ed è stato presidente dell’Associazione New Albanian Generation Era, si è
ritrovato per l’ultima volta con gli amici connazionali lo scorso 11 ottobre per
assistere alla partita di calcio, Olanda-Albania, in un rinomato locale sui
Navigli.
«Un modo simpatico — ricorda Puto — per salutarci e augurarci reciprocamente
buona
fortuna». Poi il ritorno in famiglia, a Tirana. Gli iscritti stranieri nelle
università italiane sono oltre 38 mila. E, per la maggior parte, provengono
dall’Albania. A seguire la Romania e il Camerun. E sono soprattutto donne. È
questo
l’identikit dello studente straniero disegnato dal Centro Studi Sintesi di
Venezia.
E’ un fenomeno che si è sviluppato in maniera evidente, specie negli ultimi
quattro
anni. Complessivamente dal 1998 ad oggi, gli studenti stranieri che hanno
concluso
gli studi universitari sono più che raddoppiati. «Gli studenti albanesi - spiega
Erlir Puto - si sono organizzati in diverse associazioni in tutta Europa con l’
obiettivo di reintegrarsi nella società albanese dopo la fine degli studi. In
Albania vengono organizzati poi dei tirocini durante il periodo delle vacanze,
dove
in genere i "giovani cervelli" riescono ad andare a lavorare nelle più
importanti
istituzioni governative e imprese del Paese».
C’è poi il discorso inverso. Molti ragazzi lombardi si sono trasferiti a Tirana
per
studiare all’Accademia della Danza. Non solo: E’ nato il gemellaggio tra la
Cattolica di Milano e l’università Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana,
inaugurata lo scorso anno alla presenza delle massime autorità albanesi e,tra
gli
altri, l’allora presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini: «La nuova
università si inserisce a pieno titolo nello spazio comune europeo per
l’istruzione
universitaria». E ha aggiunto: «Il rifarsi a Maria Teresa di Calcutta e a Luigi
Monti non ha alcun carattere confessionale. L’istituto è infatti aperto a tutti,
indipendentemente dal loro credo politico».
di Michele Focarete
Lidhja: http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2006/11_Novembre/02/cattolica.shtml
Pershendetje,
poshte do te gjeni nje artikull te "CORRIERE DELLA SERA" mbi studentet shqiptare ne Itali. Eshte ne italisht, keshtu qe shpresoj te me mirekuptojne ato qe s'flasin italisht.
CORRIERE DELLA SERA, 02.11.06
Ministri, artisti e imprenditori con laurea made in Italy
Studenti e manager, l'altra immigrazione
Raddoppiati i «cervelli» stranieri nelle università di Milano. La più numerosa è
la
comunità albanese
Non solo scafisti, clandestini e traffici illeciti, ma anche simbolo di
esportazione
di cervelli. L’Albania, infatti, sta cambiando faccia: sono più di 10 mila gli
studenti e i ricercatori albanesi nelle università di Italia e, a Milano, è la
più
grande comunità di stranieri con 1500 giovani. Dunque, i talenti esportati non
sono
solo ballerini della celeberrima Accademia di Tirana, ma anche tantissimi
ragazzi
che hanno lasciato le proprie famiglie e sono venuti a studiare da noi, in
particolare modo nel capoluogo lombardo. Aspirano a diventare medici,
economisti,
avvocati, letterati e ingegneri. Calcano i banchi degli atenei milanesi e in
tanti
frequentano l’Accademia di Brera, sulle orme di Ibrahim Kodra, il celebre
pittore
milanese-albanese, scomparso lo scorso febbraio. «Qui diventiamo dottori e poi
torniamo a casa — spiega Erlir Puto, 26 anni, neo laureato in giurisprudenza
all’università statale Bicocca con il massimo dei voti —. L’Albania è un Paese
in
forte crescita e negli ultimi anni i giovani che hanno seguito la mia strada
andranno poi a lavorare in posti di prestigio che daranno senz’altro impulso e
dignità al nostro Paese. È anche un modo per prepararci ad un eventuale ingresso
in
Europa».
Erlir Puto, che ha concluso quest’anno anche la specializzazione per le
professioni
legali ed è stato presidente dell’Associazione New Albanian Generation Era, si è
ritrovato per l’ultima volta con gli amici connazionali lo scorso 11 ottobre per
assistere alla partita di calcio, Olanda-Albania, in un rinomato locale sui
Navigli.
«Un modo simpatico — ricorda Puto — per salutarci e augurarci reciprocamente
buona
fortuna». Poi il ritorno in famiglia, a Tirana. Gli iscritti stranieri nelle
università italiane sono oltre 38 mila. E, per la maggior parte, provengono
dall’Albania. A seguire la Romania e il Camerun. E sono soprattutto donne. È
questo
l’identikit dello studente straniero disegnato dal Centro Studi Sintesi di
Venezia.
E’ un fenomeno che si è sviluppato in maniera evidente, specie negli ultimi
quattro
anni. Complessivamente dal 1998 ad oggi, gli studenti stranieri che hanno
concluso
gli studi universitari sono più che raddoppiati. «Gli studenti albanesi - spiega
Erlir Puto - si sono organizzati in diverse associazioni in tutta Europa con l’
obiettivo di reintegrarsi nella società albanese dopo la fine degli studi. In
Albania vengono organizzati poi dei tirocini durante il periodo delle vacanze,
dove
in genere i "giovani cervelli" riescono ad andare a lavorare nelle più
importanti
istituzioni governative e imprese del Paese».
C’è poi il discorso inverso. Molti ragazzi lombardi si sono trasferiti a Tirana
per
studiare all’Accademia della Danza. Non solo: E’ nato il gemellaggio tra la
Cattolica di Milano e l’università Nostra Signora del Buon Consiglio di Tirana,
inaugurata lo scorso anno alla presenza delle massime autorità albanesi e,tra
gli
altri, l’allora presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini: «La nuova
università si inserisce a pieno titolo nello spazio comune europeo per
l’istruzione
universitaria». E ha aggiunto: «Il rifarsi a Maria Teresa di Calcutta e a Luigi
Monti non ha alcun carattere confessionale. L’istituto è infatti aperto a tutti,
indipendentemente dal loro credo politico».
di Michele Focarete
Lidhja: http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/2006/11_Novembre/02/cattolica.shtml