Re: Drejt rritjes se exportit
kerkoj falje po nuk kam ndermend ta perkthej materialin e meposhtem
eshte interesante shohim se si analizohen mundesite e zhvillimit industrial ne shqiperi nga te huajt.
Per hir te temes pak me teper kujdes ne ato sektore qe kane potencialitet exporti
Albania, settori di investimento
Il governo albanese intende avviare, nel breve termine, politiche macroeconomiche finalizzate a
mantenere una crescita sostenuta del Prodotto Interno Lordo (PIL), a contenere il livello
d’inflazione ed a conservare un adeguato livello di riserve valutarie. Per conseguire l’obiettivo di
crescita del PIL attorno al 7%, saranno avviate politiche di riforme strutturali, principalmente
nel settore finanziario e in quello delle infrastrutture di base.
La situazione macro-economica sostanzialmente stabile favorisce gli investimenti esteri.
La presenza italiana in Albania è già considerevole; attualmente sono presenti circa 500 imprese
possedute o partecipate da operatori italiani, che offrono opportunità di lavoro a circa 20.000
addetti.
Circa il 60–70% delle attività italiane si concentrano nell’abbigliamento e nella
produzione di calzature, settori in cui le imprese italiane sono tradizionalmente molto forti.
Una
forte presenza italiana si ritrova anche nel settore edile e dei materiali da costruzioni, dalla
ghiaia ai mattoni al calcestruzzo. Altri settori che presentano una significativa presenza italiana
sono l’industria alimentare e delle bevande, quella della lavorazione del legno, e l’industria leggera
in generale.
Un consorzio italiano capeggiato dall’AMGA è stato recentemente selezionato per fornire
assistenza alla gestione del sistema idrico della città di Tirana. Le imprese italiane sono
localizzate in tutto il territorio albanese, sebbene si concentrino prevalentemente nell’area di
Tirana e Durazzo.
La principale presenza italiana nel settore finanziario è rappresentata dalla Banca Italo-
Albanese, una delle principali banche commerciali in Albania. In Albania operano anche le due
società pubbliche d’investimento, SIMEST e FINEST, che hanno contribuito al finanziamento di
alcuni progetti realizzati da operatori italiani.
Numerose altre opportunità di investimento in Albania sono offerte nei seguenti settori:
Edilizia e materiali da costruzione
L’Albania sta attualmente attraversando una fase espansiva nel settore delle costruzioni. La
popolazione della zona di Tirana e Durazzo è aumentata in modo esponenziale nel corso degli
ultimi anni e un trend analogo si riscontra in altri centri urbani. Ciò ha determinato un incremento
nella domanda di edilizia residenziale e la conseguente forte espansione nel settore dei materiali
da costruzione.
Cemento: l’Albania produce 180.000 tonnellate/anno di cemento e altre 500 – 600 mila tonnellate
sono importate. Il più importante operatore del settore è l’Elbasan Cement Factory (ECF),
controllata da investitori libanesi dal 1997. Nel 2001, l’ECF ha lanciato un progetto di
ristrutturazione per circa 61 milioni di US$, con l’assistenza della BERS e dell’IFC.
Laterizi: attualmente vi sono circa 20-25 fabbriche di mattoni operanti in Albania. La maggior
parte sono ex imprese pubbliche, privatizzate nei primi anni ’90. La produzione totale annua è di
circa 200 milioni di pezzi e le importazioni hanno un’incidenza limitata, pari a circa il 4% del
mercato. Sebbene il numero delle società produttrici di mattoni sia abbastanza elevato, vi è
ancora spazio per una ulteriore crescita, specialmente in aree più periferiche. Al momento vi
sono diversi progetti in fase di sviluppo, che offrono varie possibilità d’investimento e d’affari,
dalla creazione di joint-ventures, alla realizzazione di investimenti diretti, alla vendita di
macchinari.
Tegole: tutte le tegole usate in Albania (circa 25/30 milioni di pezzi all’anno) sono attualmente
importate dalla Grecia e vendute a prezzi unitari piuttosto alti (0,3 - 0,5 US$). L’Albania ha
importanti risorse di argilla di buona qualità che potrebbero essere utilizzate nella produzione di
tegole e questo comparto potrebbe riservare opportunità interessanti per investitori stranieri.
Materiali inerti e calcestruzzo: lo sfruttamento delle cave e le attività di escavazione hanno
limitato le risorse disponibili che rimangono, comunque, significative con volumi di produzione
ancora elevati. In tutto il territorio albanese operano numerosi impianti per la produzione di
calcestruzzo di proprietà italiana, greca, e albanese che costituiscono una importante fonte di
approvvigionamento per l’industria delle costruzioni.
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Settore dell’abbigliamento.
È uno dei comparti più importanti dell’economia albanese e contribuisce per circa il 50% alle
esportazioni del paese. Elementi caratteristici dell’industria dell’abbigliamento sono il lavoro à
façon ( su richiesta) e la forte presenza italiana. Nel complesso vi sono circa 400 aziende
operanti nel settore dell’abbigliamento, di cui circa 200/250 medio-grandi, occupando almeno 100
lavoratori. La maggioranza delle imprese di rilevante dimensione sono di proprietà di investitori
italiani o sono joint-ventures italo albanesi. Imprese dell’abbigliamento sono presenti in tutto il
paese, ma la maggior concentrazione è nelle città di Tirana, Durazzo, Scutari, Valona, Kavaja,
Korça (a prevenante presenza greca) e Fier.
Settore calzaturiero: l’industria calzaturiera presenta caratteristiche simili a quelle
dell’abbigliamento. La presenza di stranieri, specialmente italiani, è molto significativa. La
produzione locale è stata orientata verso la produzione di semilavorati successivamente
esportati per essere trasformati in prodotti finiti.
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Settore agro-alimentare
Cereali e farina: la produzione locale di cereali è limitata e il mercato albanese è
prevalentemente rifornito da importazioni. Attualmente vi sono circa 40 mulini operanti in
Albania, i più importanti sono di proprietà di due imprese private (Miell e Bloja ) con sede in
Tirana, con una capacità produttiva giornaliera di 100–180 tonnellate. Molti dei mulini
attualmente in funzione necessitano di ammodernamenti e ciò offre opportunità agli esportatori
di macchinari, siano essi nuovi o di seconda mano.
Comparto oleario: ogni anno in Albania si consumano circa 40.000–45.000 ton. di olio di semi. La
produzione locale è limitata e le importazioni sono consistenti, con frequenti cambiamenti nei
flussi.
L’olio d’oliva rappresenta potenzialmente una risorsa di grande interesse, grazie all’ampia
disponibilità di materie prime ed alle tradizioni tipiche di un paese mediterraneo. Le piantagioni
di ulivi coprono un’area di circa 45.000 ettari (circa il 12% della superficie agricola), con circa 5
milioni di alberi. Le principali concentrazioni di piante di ulivo sono nelle aree di Berat, Valona,
Saranda, Lushnje, Fier, Tirana e lungo la costa meridionale. Il distretto di Berat è il primo
produttore del paese, con un numero di alberi d’ulivo pari a 450.000 unità, mentre Valona è al
secondo posto con 412.000 unità. La produzione locale è limitata e interamente destinati al
mercato locale. La domanda internazionale di olio d’oliva è elevata e in crescita, cosicché gli
investimenti potrebbero presentare margini interessanti.
Ortaggi e frutta: in Albania ci sono circa 460.000 unità agricole che producono ortaggi sia per il
mercato interno che per l’export. L’alto numero di produttori riflette l’incremento della domanda
di ortaggi freschi, e la redditività del comparto. Il settore più importante è rappresentato dalla
coltivazione degli ortaggi in serra. Durante la stagione invernale la produzione si indirizza verso
l’insalata, gli spinaci e, in minore quantità, carote e cavolfiori. Il settore offre una varietà di
opportunità sia di investimento (creazione di nuove fattorie modello orientate verso i mercati
esteri) che commerciali (stipula di accordi d’acquisto a lungo termine con i produttori già in
attività) che nella fornitura di attrezzature.
Per quanto concerne la frutta, si stima che l’Albania possegga circa 5 milioni di alberi di frutta,
mezzo milione di alberi di limone, e 5.000 ettari di viti. Con l’esclusione della frutta destinata al
soddisfacimento della domanda interna, la maggior parte dei prodotti sono destinati all’industria
conserviera. Attualmente, vi sono circa 40 linee di trasformazione operanti in Albania, di
proprietà di circa 20 piccole e medie imprese private, localizzate in diverse aree del Paese. La
maggior parte di queste imprese usano tecnologie obsolete e producono con bassi standard
qualitativi, necessitando di un’opera di modernizzazione radicale.
Latte e prodotti caseari: i principali prodotti caseari sono yogurt, formaggio e burro. Il consumo
di yogurt è molto elevato (0,5 litri al giorno per famiglia), in ragione delle condizioni climatiche e
delle tradizioni alimentari tipiche dell’area balcanica. Interessanti opportunità d’investimento
sono presenti nelle regioni settentrionali e meridionali del paese.
Erbe medicinali ed aromatiche: la produzione di erbe medicinali ed aromatiche è in larga parte
destinata ai mercati esteri. Alcuni prodotti, quali la salvia (sherebela-jemi vendi i pare ne amerike per export te sherebeles) , godono di un’eccellente reputazione
sul mercato internazionale. Il livello delle esportazioni è attualmente stimato in circa 15 milioni di
US$. Recentemente sono state avviate alcune attività locali di lavorazione e di confezionamento.
Pesca ed acquacoltura: l’attività di pesca è sviluppata sia lungo le coste che nelle acque interne.
Attualmente oltre il 90% delle attività di pesca e di commercializzazione del pescato è in mano a
privati. La pesca d’alto mare è l’attività più importante e contribuisce per circa il 70-80% alla
produzione totale.
La flotta peschereccia è composta di circa 160 battelli, tutti di proprietà di privati e dotati di
motori con potenza compresa tra i 100 e i 600 hp (cavalli). Le principali varietà ittiche pescate
comprendono merluzzo, triglie, piccole acciughe, seppie e calamari. La pesca sottocosta e nelle
lagune è effettuata con imbarcazioni più piccole, equipaggiate con motori fuoribordo. L’attività si
svolge soprattutto nelle lagune di Karavasta, Narta e Butrinto, con una produzione annua
compresa tra 0,7 e 1 quintale per ettaro. I principali prodotti della pesca costiera e lagunare
sono le triglie nere, le anguille e le razze.
La pesca nelle acque interne si svolge principalmente nei laghi naturali di Ohrid, Scutari e Prespa,
nonché nei laghi artificiali di Fierza, Vau i Dejes e Ulza. Le varietà principali includono carpe e
anguille; nel lago di Ohrid si pescano il koran e le trote macchiate.
L’industria per la lavorazione del pesce è cresciuta significativamente a partire dal 1994.
Attualmente vi sono circa 25 – 30 impianti in attività, per lo più imprese straniere e di joint
ventures, con una forte presenza di investitori italiani e greci.
Industria manifatturiera
Prodotti chimici e plastica: l’industria chimica albanese è stata prevalentemente orientata alla
produzione di prodotti per l’agricoltura e per il settore minerario. Il settore dei fertilizzanti è
attualmente in fase di rivitalizzazione a seguito del coinvolgimento di un gruppo francese che, in
base ad una convenzione con il Governo albanese, ha rilevato l’impianto di Laç. Le attività nel
settore della plastica sono ancora relativamente limitate. Le vernici sono ancora in larga misura
importate, sia dalla Grecia che dall’Italia, anche se la capacità produttiva interna è in fase di
graduale espansione.
Stampa e editoria: le attività di stampa sono in una fase di forte sviluppo in Albania. La domanda
proviene sia da clienti privati, specie per quanto riguarda le etichette e le altre stampe
commerciali, che da varie istituzioni pubbliche (stampa di formulari amministrativi, libri di testo,
ecc.). Attualmente vi sono tra le 100 e le 200 stamperie in attività in Albania. La maggior parte
delle imprese del settore sono di piccole dimensioni, ma con inadeguate tecnologie. Il settore
della stampa e dell’editoria offre opportunità agli operatori stranieri in varie imprese del settore
che necessitano di migliorare le proprie attrezzature e sono interessate all’acquisto di
macchinari d’importazione. Potrebbe, inoltre, risultare redditizio per gli operatori stranieri del
settore stabilire rapporti di sub fornitura in grado di produrre a prezzi estremamente
competitivi lavorazioni cartotecniche che richiedono un ampio impiego di manodopera (ad
es.,rilegatura di testi).
(ajo qe propozonte kontrapedali)Legname e derivati: le foreste coprono circa i 2/5 del territorio albanese, per un totale di circa
991.000 ettari. I 4/5 delle risorse disponibili sono costituite da latifoglie, principalmente querce
e faggi. Una parte consistente delle risorse forestali disponibili è difficilmente sfruttabile, a
causa delle carenze infrastrutturali quali la mancanza di strade. L’industria della lavorazione del
legname in Albania è in una fase di sviluppo e presenta notevoli potenzialità di ulteriore crescita.
Il settore è stato completamente privatizzato e si stima un centinaio di diversi operatori nel
settore, incluse alcune joint venture con investitori stranieri.
Risorse minerarie
Cromo e rame: i principali problemi del settore riguardano l’arretratezza delle attrezzature di
alcune miniere e la localizzazione di gran parte delle risorse in aree di difficile accesso nelle
regioni settentrionali. La presenza straniera è già significativa e comprende:
• la Hayri Ogelman Madencilik (Turchia), titolare di una concessione a lungo termine per lo
sviluppo della miniera di cromo di Kalimash e di impianti e miniere nelle città di Vllahane e
Perollaj nel nord est dell’Albania;
• la società Darfo (Italia), titolare di una concessione trentennale per lo sfruttamento
dell’impianto di ferrocromo di Elbasan e delle miniere di cromo a Pojska e Prrenjas;
• la società Ber-Oner (Turchia), che ha un piano di investimenti di circa 24,5 milioni di US$
nell’estrazione e lavorazione del rame. Questa società ha stipulato una concessione
trentennale per la gestione di alcune miniere di rame e per gli impianti di lavorazione.
Petrolio e gas: il paese ha riserve stimate per circa 550 milioni di tonnellate. Società come
Occidental Petroleum (USA), Premier Oil (Regno Unito), ÖMV (Austria), Coparex (Francia) ed
Ina Naftaplin (Croazia) sono presenti in Albania già da tempo. Uno dei problemi correlati al
settore petrolifero riguarda l’alto contenuto di zolfo del petrolio albanese, che richiede
l’adozione di particolari processi di raffinazione ed elevati investimenti.
Nel settore del gas naturale, la capacità produttiva nazionale è stimata intorno ai 69 milioni di
metri cubi/anno(sa eshte konsumi i brendshem aktualisht dhe sa importohet), ripartiti in una dozzina di campi. Malgrado le ampie riserve, il livello attuale di
produzione è molto basso ed il fabbisogno nazionale è prevalentemente coperto da importazioni.
L’Albania, non usufruendo ancora di una connessione con un gasdotto internazionale, ha avviato
uno studio su varie proposte, tra cui la creazione di connessioni con l’Italia, la Grecia e la
Macedonia.
Settore turistico
I 450 chilometri di costa sono considerate come una notevole risorsa turistica. La mancanza di
infrastrutture adeguate ha, però, ostacolato lo sviluppo delle attività turistiche. La maggior
parte dei turisti che visitano le spiagge albanesi sono cittadini albanesi o kosovari e la presenza
straniera è bassa. La costa ionica da Llogara al confine greco è ancora relativamente
incontaminata ed offre interessanti attrazioni complementari, come l’area archeologica di
Butrinto, che potrebbero attrarre segmenti selezionati del mercato turistico internazionale. La
vicinanza con l’isola di Corfù, e il suo aeroporto internazionale, costituisce un elemento per la
soluzione dei problemi di collegamento. Un’altra area suscettibile di sviluppo turistico è il lago di
Ohrid, una mèta tradizionale per molti turisti albanesi. Il lago, che comprende anche le attrazioni
delle “città museo” di Gjirokastra e Berat, potrebbe offrire l’opportunità per l’organizzazione di
attività turistiche. il Governo albanese impegnato nell’incentivare e nel sostenere lo sviluppo degli
investimenti in questo settore.
Euro Info Centre IT 380 –
Luglio 2005